Il Gay Pride di San Paolo, in Brasile, è stato anche quest’anno il più grande del mondo. Più di due milioni di persone hanno occupato la lunghissima Avenida Paulista per una sfilata durata tutta la giornata e dove sono stati ripetuti slogan contro il Governo del presidente Jair Bolsonaro, che ha più volte espresso posizioni omofobiche.
Gay, lesbiche, bisessuali, transessuali e transgender protestano per la violenza diffusa verso di loro e la scarsa attenzione delle autorità e delle forze dell’ordine per punire gli episodi di intolleranza in costante aumento. Il Brasile è il Paese al mondo dove si registra il maggior numero di morti a danno della comunità LGBT.
Quattro coppie omosessuali hanno deciso di celebrare il loro matrimonio proprio sulla carovana che ha aperto la sfilata. L’unione tra persone dello stesso sesso è legale in Brasile dal 2011, ma molti temono che il Parlamento possa limitare questo diritto. Nello scenario attuale poco incoraggiante è stata celebrata una delle poche vittorie recenti del popolo LGBT: la Corte Suprema ha dichiarato l’omofobia un delitto equivalente al razzismo, aggravando quindi le pene previste per questo reato.
Il servizio completo in onda nell'edizione delle 20.00 del TG del 24.06.