Joe Biden ritiene “scandalosa” la decisione del procuratore della Corte penale internazionale di richiedere mandati di arresto contro il primo ministro israeliano e il suo ministro della difesa..
“Sarò chiaro: qualunque cosa insinui il pubblico ministero, non esiste equivalenza tra Israele e Hamas, non esiste”, ha scritto il presidente americano in una nota.
In precedenza anche il segretario di Stato Antony Blinken aveva annunciato che gli Stati Uniti “respingono” la richiesta “vergognosa”, che “potrebbe mettere in pericolo le trattative per un cessate il fuoco”. La Corte non ha giurisdizione su Israele, che non ha firmato l’accordo di Roma con cui è stata istituita, ha ribadito Blinken. Anche gli USA non sono tra i firmatari.
Stando ad alcuni media americani, i leader repubblicani della Camera starebbero valutando una risposta legislativa alla decisione del procuratore.
Già in occasione dell’apertura delle indagini, gli Stati Uniti avevano detto che secondo loro la CPI non aveva giurisdizione.
Critiche anche dall’Europa
Un portavoce del primo ministro britannico Rishi Sunak ha detto che la decisione del procuratore “non è utile”. Il Regno Unito aveva criticato mesi fa anche la decisione del Sud Africa di portare Israele davanti alla Corte internazionale di giustizia (organo dell’ONU). Critiche sono venute anche da alcuni governi europei come Austria e Repubblica ceca. Anche per il governo tedesco la richiesta del procuratore della Corte penale internazionale per i mandati di arresto dei dirigenti israeliani e di quelli di Hamas dà una “falsa impressione di equivalenza”. Lo ha affermato un portavoce del ministero degli Esteri di Berlino.
L’Europa è stata dai principali sostenitori della creazione di una Corte penale internazionale.
Gaza, cessate il fuoco lontano
Telegiornale 20.05.2024, 12:30
Gli analisti di questioni mediorientali, come Francesca Caferri intervistata dal Telegiornale, non si attendono cambiamenti nella condotta militare di Israele. Alcuni ritengono che la richiesta della procura potrebbe, paradossalmente, aiutare Netanyahu ad uscire dalle difficoltà continuando a navigare tra proteste di piazza e malumori nel gabinetto di guerra.