Le forniture di gas russo ai paesi europei continuano a ridursi. Lunedì l'Eni ha fatto sapere che Gazprom ha ridotto di un terzo le forniture all'Italia rispetto alla media degli ultimi giorni passando da circa 32 e a 21 milioni di metri cubi quotidiani. Da parte sua l'austriaca OMV ha reso noto che la quantità di combustibile in arrivo all'hub del gas naturale di Baumgarten, vicino al confine slovacco, è calata del 70%.
L'ulteriore taglio alle forniture (nelle scorse settimane vi era già stato un calo significativo) ufficialmente è legato alla messa fuori esercizio per manutenzione dei due gasdotti NordStream1. L'operazione della durata di 10 giorni avviene annualmente, ma in questo 2022 assumono una valenza ben diversa. Anche perché nessuno tra i paesi che hanno bisogno del gas russo sa se tra 10 giorni le forniture riprenderanno. Nessuno può scommettere su cosa accadrà in seguito.
La situazione suscita particolare preoccupazione in Germania che dipende ancora dal gas russo per il 35% (prima dell'invasione dell'Ucraina era il 55%). "Ci sono molti scenari in cui potremmo trovarci in una situazione di emergenza", ha avvertito lunedì Klaus Müller, presidente della German Network Agency, l'agenzia delle reti. E già durante il weekend il vicecancelliere tedesco Robert Habeck alla radio pubblica aveva affermato: "Siamo di fronte a una situazione senza precedenti, tutto è possibile. È possibile che il gas torni a fluire, anche in quantità maggiori di prima. È possibile che non arrivi più nulla e dobbiamo prepararci al peggio, come sempre".
Autonomia dalla Russia al più presto
Tutta l'UE si sta preparando al peggio. "La situazione è chiaramente seria e dobbiamo essere preparati. A metà luglio, come è noto, verrà varato un piano di prevenzione in vista dell'inverno". Ha spiegato Tim McPhie, portavoce della Commissione, in merito agli ulteriori tagli del gas messi in atto da Mosca. "E' necessario arrivare il prima possibile ad una autonomia energetica dalla Russia", ha aggiunto sottolineando come occorra comunicare alla popolazione "l'importanza del risparmio energetico", ricordando che la Commissione, tra gli strumenti, ha già varato il RePowerEu.
In Francia, il ministro dell'Economia Bruno Le Maire ha invitato domenica a "prepararsi rapidamente alla battaglia" nel caso di un taglio totale delle forniture, "l'opzione più probabile".
Toccata tutta l'Europa
Un'interruzione prolungata delle forniture aggraverebbe la crisi energetica in cui l'Europa sta già lottando, con un'impennata dei prezzi e il timore di scarsità per l'inverno. L'arresto permanente del NordStream1 che, attraverso il Mar Baltico, collega Vyborg e Greifswald, non penalizzerebbe infatti solo la Germania e la più grande economia europea. Il terminale di Greifswald è infatti collegato alla rete di trasporto internazionale del gas naturale che collega tutti i paesi europei, compresa la Svizzera che copre il suo fabbisogno quasi interamente grazie alla condotta ad alta pressione che collega la Germania all'Italia attraversando la Confederazione da Wallbach, a est di Rheinfelden, fino al Passo del Gries, nell'Alto Vallese.