In Georgia giovedì il partito al potere “Sogno Georgiano” ha dichiarato in un comunicato che ritirerà "incondizionatamente" il disegno di legge sugli "agenti stranieri", senza alcuna riserva. Alla base della scelta si è evocata la necessità di ridurre "il confronto" nella società, dopo i tumulti a Tbilisi di questi ultimi giorni.
Il disegno di legge avrebbe richiesto alle organizzazioni georgiane che ricevono più del 20% dei loro finanziamenti dall'estero di registrarsi come "agenti stranieri" o di incorrere in sanzioni pecuniarie. "Sogno Georgiano" aveva precedentemente affermato che la legge era necessaria per smascherare i critici della Chiesa ortodossa nazionale, una delle istituzioni più potenti del Paese.
Gli oppositori della legge, tra cui la presidente georgiana Salome Zurabichvili che ha detto che avrebbe posto il veto se le fosse stata sottoposta, l'hanno paragonata a una legge russa del 2012, utilizzata per reprimere il dissenso. Il Governo georgiano afferma che la legge è modellata sulle leggi statunitensi sugli agenti stranieri, ancora in vigore dagli anni '30.
Il disegno di legge ha suscitato la rabbia dei sostenitori dell'adesione di Tbilisi all'Unione europea, soprattutto dopo che i funzionari di Bruxelles hanno condannato il disegno di legge, dichiarando che avrebbe complicato il percorso della Georgia verso l'adesione all’UE. L'anno scorso l'Unione europea aveva rifiutato di concedere alla Georgia lo status di candidato, unitamente a Moldova e Ucraina, citando lo stallo delle riforme politiche e giudiziarie nel Paese.
Georgia, violente proteste
Telegiornale 08.03.2023, 20:00