Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato venerdì che la Turchia ha scoperto nel Mar Nero "il più grande" giacimento di gas naturale "della sua storia" (320 miliardi di metri cubi), aggiungendo che il suo Paese intensificherà le sue ricerche anche nel Mediterraneo orientale entro la fine dell'anno, nonostante le tensioni in atto con la Grecia, dovute al fatto che Ankara non riconosce come tali le acque elleniche. Tensioni sfociate in una collisione tra navi da guerra dei due Paesi e che hanno spinto il presidente francese Emmanuel Macron ad inviare in zona due caccia Mirage 2000 e una fregata della Marina.
Le tensioni con i Paesi vicini
Ankara sta moltiplicando da diversi anni i suoi sforzi per affermarsi come uno dei principali attori energetici della regione e ridurre la sua dipendenza dalle importazioni di idrocarburi, che sono un peso per la sua fragile economia. La Turchia dipende quasi esclusivamente dalle importazioni, soprattutto dalla Russia, per soddisfare il suo crescente appetito di energia. Le riserve svelate venerdì non saranno sufficienti per fare della Turchia un grande esportatore, ma potrebbero incoraggiare Ankara a continuare la sua ricerca marittima, che ha causato attriti con i Paesi vicini del Mediterraneo.
La Turchia consuma tra i 45 e i 50 miliardi di metri cubi di gas naturale ogni anno, quasi tutti importati. Secondo l'Autorità di regolamentazione del mercato dell'energia (EPDK) si tratta di circa 11 miliardi di euro. La scoperta annunciata venerdì "non è affatto male, ma non cambia la situazione", ha relativizzato su Twitter Ozgur Unluhisarcikli, direttore dell'ufficio di Ankara dell'istituto americano German Marshall Fund. "Anche se relativamente modesto rispetto ad altri giacimenti di gas naturale nel mondo, questo aiuterà la Turchia a ridurre la sua bolletta energetica", ha sottolineato in una nota il gabinetto di Capital Economics. "Detto questo, ci sono ragioni per essere prudenti. Ci vorrà del tempo per installare l'infrastruttura necessaria per estrarre il gas", ha aggiunto.
Il giacimento nel Mar Nero
"Questo giacimento fa parte di una riserva ancora più grande. Se Dio vuole, ce ne saranno altri. Come Paese dipendente per anni dal mondo esterno per il gas, ora guardiamo al futuro con più serenità", ha dichiarato il capo dello Stato turco. La nave da perforazione petrolifera turca Fatih ("il conquistatore" in turco) aveva iniziato le ricerche alla fine del mese scorso nella zona Tuna-1, a circa 100 miglia nautiche a nord della costa turca, nel mar Nero. Il giacimento è stato scoperto a 2'100 metri di profondità ed è stato necessario trivellare '1400 metri sotto il fondale marino, ha spiegato il Ministro dell'Energia Fatih Donmez. "Posso dire con certezza che con questo potenziale economico potremo abbattere l'attuale deficit dei nostri conti pubblici", ha promesso il ministro delle Finanze, Berat Albayrak.