I pazienti guariti dal Covid-19 hanno superato, in Turchia, il 70% dei casi noti e il ministro della Salute ha affermato che "la situazione è sotto controllo". Non si può comunque ancora parlare di piena normalizzazione e la Turchia resta il paese più colpito nel Medio Oriente dopo che, a fine aprile, i casi registrati avevano superato quelli dell'Iran.
I collegamenti aerei internazionali verranno ripresi a fine maggio, ma solo con alcuni Paesi. Bar, ristoranti e parchi restano chiusi. Nonostante quasi 4'000 morti e più di 143'000 casi in due mesi, il presidente Erdoğan non ha mai dichiarato il “lockdown” se non nei weekend quando le fabbriche sono chiuse. La decisione è stata presa per limitare l’impatto del coronavirus sulla già fragile situazione economica turca che è ora confrontata con la perdita di valore della moneta nazionale che in maggio ha registrato il record negativo rispetto al dollaro e si ritrova indebolita anche rispetto all’euro. A far da sfondo a tutto ciò un dibattito politico inaspritosi ulteriormente tra il presidente Erdoğan e i sindaci di Istanbul, Ankara e Smirne, tutti di partiti di opposizione.
Filippo Cicciù