Due mesi dopo la bruciante bocciatura di gennaio, il Parlamento britannico deciderà oggi (martedì) se vuole o no l’accordo di divorzio dall'UE raggiunto con Bruxelles. Il voto segue il compromesso, forse decisivo, raggiunto lunedì, prima del voto cruciale odierno, tra il presidente della Commissione Jeuropea Jean-Claude Juncker e la premier britannica Theresa May. Un'ultima carta tirata fuori dal polsino per cercare di offrire a Theresa May una via d'uscita di fronte al Parlamento di Westminster e la chance di una ratifica in extremis dell'accordo sulla Brexit.
RG 08.00 del 12.03.2019: la corrispondenza di Thomas Paggini
RSI Info 12.03.2019, 11:19
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Un miracolo, se davvero basterà, segnato almeno sulla carta dall'impegno di Bruxelles a concedere garanzie "legalmente vincolanti" sul punto chiave della durata non illimitata del backstop: la controversa clausola di salvaguardia del confine aperto fra Irlanda del Nord e Irlanda rispetto alla quale il Governo conservatore Tory, pressato da buona parte della sua coalizione, non ha mai cessato di chiedere paletti.
In sostanza l’Unione europea non potrà utilizzare il meccanismo di salvaguardia irlandese per mantenere la Gran Bretagna all’infinito nella propria orbita. La novità maggiore sta nel punto 12: se una delle parti ritiene che l’altra stia usando le norme sull’Irlanda del nord in modo contrario agli obbiettivi dichiarati (cioè in malafede, per tenere Londra nell’orbita di Bruxelles) potrà denunciarlo al tribunale arbitrale previsto dall’accordo stesso.
"Avere una polizza assicurativa per evitare una frontiera fisica in Irlanda è positivo ma il backstop non può diventare un accordo permanente. Servivano cambiamenti legislativi che oggi sono stati concordati", ha detto Theresa May.
Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, dal canto suo,riferendo dell'accordo raggiunto, ha dichiarato lapidario: "A volte arriva una seconda possibilità, ma non ci sarà una terza possibilità".
L'accordo è stato reso possibile in primo luogo dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, contraria quanto e più di chiunque altro allo spettro di un traumatico divorzio senz'accordo (no deal) fra Londra e Bruxelles.
ATS/M. Ang.