C’è chi è soddisfatto e chi no. L’accordo raggiunto durante la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP29) di Baku, in Azerbaigian, non fa l’unanimità. L’intesa, raggiunta dopo due settimane di negoziati, prevede 300 miliardi di dollari all’anno da destinare ai Paesi più poveri per gestire le conseguenze del surriscaldamento globale e per la transizione energetica. Attualmente vengono devoluti 100 miliardi, voluti dall’Accordo di Parigi. La cifra di 300 miliardi verrà raggiunta gradualmente entro il 2035.
Per l’India si tratta di una cifra irrisoria e si oppone dunque al documento. Anche il gruppo che rappresentava i Paesi africani si è detto deluso. E c’è anche la Francia a far eco al disappunto, parlando di disorganizzazione e risultati non all’altezza.
Secondo il segretario dell’ONU António Guterres, l’accordo rappresenta una base, che va però consolidata per continuare a costruire. Anche il presidente USA Joe Biden indica che si tratta della strada giusta per non lasciare sole le comunità più vulnerabili che devono far fronte a disastri naturali.
A essere positiva è la visione dell’Unione europea, che parla di una nuova era per la finanza climatica. Soddisfazione anche da parte della delegazione svizzera.
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Notiziario 24.11.2024, 08:00
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COP29, verso il fallimento?
Telegiornale 23.11.2024, 20:00