Sul gradino più alto nell’olimpo dei narcotrafficanti c’è lui, Pablo Escobar. Negi anni '80 e '90 con il traffico illegale di armi e droga (si dice che Escobar controllasse l’80% della cocaina nel mondo) ha costruito un impero del terrore e accumulato un capitale stimato oltre i 40 miliardi di dollari.
Una ricchezza che Escobar ha usato anche per costruire un’enorme tenuta vicino a Medellin, in Colombia. Lì, per impressionare tutti e mostrare il suo potere, ha importato degli ippopotami dall’Africa.
Animali che oggi, a quasi 30 anni dalla sua morte, stanno mettendo in pericolo l’ecosistema colombiano.
Gli ippopotami si sono riprodotti e moltiplicati. Oggi sono più di 100 e hanno invaso l’intera area, diventando un vero problema.
Innanzitutto perché sono animali pericolosi: attaccano le altre specie e anche l’uomo. In Africa nessun animale provoca così tanti morti come l’ippopotamo.
E poi perché a rischio c’è l’ecosistema: gli ippopotami modificano i corsi dei fiumi e con il loro enorme peso schiacciano germogli e piante.
Ma è difficile trovare una soluzione: trasferirli è costoso e pericoloso. Per il momento, dicono gli scienziati, meglio imparare a conviverci.