Il Tribunale UE ha confermato oggi (mercoledì) la decisione con la quale la Commissione europea ha stabilito che Google ha imposto restrizioni illegali ai produttori di dispositivi mobili Android e agli operatori di reti mobili al fine di consolidare la posizione dominante del suo motore di ricerca.
Lo stesso Tribunale ha confermato anche la multa da 4,125 miliardi di euro inflitta alla società dalle autorità di Bruxelles, seppur con una riduzione del 5% (da 4,343 miliardi) dovuta all'annullamento della decisione nella parte in cui si considerano un abuso gli accordi di ripartizione del fatturato per portafoglio.
La Commissione aveva avviato una procedura su Google relativamente ad Android nell'aprile 2015, decidendo la sanzione per abuso di posizione dominante nel luglio 2018. Tre le restrizioni emerse: l'imporre ai produttori di telefonini di pre-installare le applicazioni di ricerca (Google Search) e di navigazione (Chrome), il tutto per avere la licenza operativa del suo portale di vendita (Play Store).
"Siamo delusi dal fatto che il tribunale non abbia annullato la decisione nella sua interezza. Android ha creato più scelta per tutti (...) e supporta migliaia di aziende in Europa e nel mondo", ha dichiarato Google in un comunicato.
UE, maximulta a Google
Telegiornale 14.09.2022, 14:30