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Gran Bretagna, carenza di frutta e verdura

La BBC: due grandi catene di supermercati hanno già introdotto limiti agli acquisti per far fronte alla carenza di prodotti freschi

  • 21 febbraio 2023, 23:11
  • 20 novembre, 11:54
01:28

RG 12.30 del 22.02.2023 La corrispondenza di Giancarlo Ciccone

RSI Info 22.02.2023, 13:03

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Di: ATS/ANSA/M. Ang. 

Torna l'allarme scaffali vuoti in alcuni supermercati del Regno Unito, dall'Inghilterra alla Scozia, seppure stavolta limitatamente ai pomodori e ad altri tipi di verdura o frutta importati tradizionalmente nell'isola in questa stagione dal Nord Africa o dall'estremo sud dell'Europa.

Due catene di grande distribuzione low cost come Asda e Morrisons hanno annunciato martedì sera l'introduzione di forme di razionamento "temporaneo" sulle quantità di pomodori, peperoni, lattuga, altre insalate, broccoli, cetrioli, cavolfiori e lamponi acquistabili: fino a un limite di tre confezioni per avventore, naturalmente a patto di trovarli.

La vicenda fa tornare alla mente i precedenti di qualche tempo fa, legati almeno parzialmente all'entrata in vigore definitiva tre anni orsono della Brexit. E all'effetto di talune barriere burocratiche doganali abbattutisi sui commerci con i Paesi dell'UE a danno di una filiera già non priva di problemi nei rifornimenti di merci in settori come l'agroalimentare. Anche se in realtà nel caso attuale, secondo la ricostruzione della BBC e le spiegazione degli esperti di British Retail Consortium, un'organizzazione di categoria, la Brexit non c'entra granché: visto che la questione - che tocca infatti anche l'Irlanda - appare connessa più che altro alla relativa penuria di disponibilità all'origine nei Paesi produttori, causata in primis da fenomeni climatici irregolari e di maltempo recenti verificatisi sia in Africa settentrionale sia nel sud della Spagna (ossia le aree dove il Regno si approvvigiona da decenni del 90-95% di questi alimenti fra dicembre e marzo).

Come che sia, l'intoppo viene denunciato qui e lì in diverse località del Paese, negli ultimi giorni. E coinvolge pure qualche supermarket di catene top quali Waitrose, Tesco o Sainsbury's. Mentre sui social media non manca chi dà comunque la colpa o parte della colpa al dopo Brexit, a conferma di un atteggiamento di delusione piuttosto diffuso sui risultati e le troppe promesse mancate del divorzio da Bruxelles: atteggiamento testimoniato in misura crescente da vari sondaggi in questi mesi e già sfociato in un nuovo neologismo, Bregret, frutto della contrazione fra Brexit e regret (in inglese rammarico o pentimento).

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