Haiti in stato d'assedio

Alta tensione ad Haiti, dopo l'uccisione da parte di un commando del presidente Jovenel Moise. Nello Stato caraibico è stato proclamato lo stato d'assedio e l'aeroporto di Port-au-Prince è stato chiuso.

Contrariamente a quanto annunciato in un primo momento, la moglie del presidente è sopravvissuta alle gravi lesioni riportate nell'attentato. Lo hanno riferito fonti mediche e anche l'ambasciatore haitiano nella confinante Repubblica dominicana, il quale ha ipotizzato la possibilità di un trasferimento della donna in un ospedale all'estero.

Circa gli attentatori - che hanno sferrato l'attacco alla residenza presidenziale ricorrendo ad armi di grosso calibro, bombe a mano e perfino droni - il premier Claude Joseph ha parlato di "mercenari" di non chiara provenienza. Quanto ai mandanti, per ora si avanzano solo ipotesi: come quella di potenti gang malavitose o anche quella di forze straniere che fiancheggiano l'opposizione radicale nel Paese.

Il primo ministro ha intanto annunciato di aver assunto "i pieni poteri", invitando la popolazione a rimanere calma e assicurando che la situazione ad Haiti "è sotto il controllo della polizia e delle forze armate". Sul piano delle reazioni internazionali spicca la condanna di Joe Biden: il capo della Casa Bianca si è detto scioccato e rattristato, sottolineando che Washington "continua a lavorare per un'Haiti sicura". Gli Stati Uniti esortano inoltre Haiti a mantenere le elezioni in programma per quest'anno.

La situazione ad Haiti, come infine anticipato da fonti diplomatiche, sarà al centro di una riunione d'emergenza domani, giovedì, del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Red.MM/ARi