Anche in Svizzera si attende con curiosità il primo dibattito televisivo tra Kamala Harris e Donald Trump. L’interesse nei confronti delle elezioni negli Stati Uniti è in genere molto alto. La RSI ne ha chiesto il motivo all’esperta di politica americana, Claudia Brühwiler, professoressa all’Università di San Gallo.
“Trovo che ci siano varie ragioni per le quali seguiamo così da vicino le elezioni americane. Da una parte c’è naturalmente l’importanza geopolitica degli USA nel mondo, ma anche in Europa per quanto riguarda la politica di sicurezza. Poi c’è una grande interdipendenza economica su più livelli tra la Svizzera e gli Stati Uniti, visto che sono uno dei nostri partner commerciali più importanti, insieme all’Unione europea. Inoltre dipendiamo tecnologicamente e militarmente dall’America. Infine, siamo molto legati culturalmente. Sono questi i fattori principali per cui da sempre ci interessiamo alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti”.
Sembra che negli ultimi anni questo interesse sia però aumentato…
“Dal 2016 viviamo uno spettacolo elettorale che non avevamo quasi mai conosciuto in precedenza. Infatti Trump ha la capacità di intrattenere e catturare l’interesse del pubblico e dei media, perché è un politico atipico e imprevedibile. Già in passato ci si era chiesti quale candidata o candidato fosse più adatto per il mondo e l’Europa, pur sapendo che in termini di politica di sicurezza ed economia non sarebbe cambiato molto. Ora abbiamo un attore di cui è difficile capire le intenzioni e che non rispetta le tradizioni, sulle quali, in passato, ci si basava”.
In che modo, l’elezione americana potrebbe influenzare il panorama politico in Svizzera? Un partito potrebbe trarre qualche vantaggio dall’elezione alla presidenza di Kamala Harris o Donald Trump?
“Non credo che il futuro presidente possa influenzare la politica interna svizzera, anche perché ci sono poche analogie tra le figure politiche dei due Paesi. Tuttavia, ci sono momenti in cui la politica svizzera si occupa di questioni molto dibattute negli Stati Uniti, come l’aborto e le conseguenze che una decisione della Corte suprema potrebbe avere in Svizzera. D’altro canto, l’elezione di Kamala Harris e la sua storia potrebbero ispirare qualcuno a mettersi in gioco e a lanciarsi in politica”.
E se dovesse essere eletta Kamala Harris, sarebbe la prima donna e la seconda persona con un passato migratorio a diventare presidente. Perché in Svizzera non c’è mai stato un consigliere federale con una storia di immigrazione alle spalle?
“Prima di tutto dobbiamo capire cosa significhi identità americana. Tutti gli americani si considerano figli di immigrati. E per questo motivo, la storia di Kamala Harris, anche se è insolita, non lo è nemmeno troppo per gli Stati Uniti. Va poi ricordato che la Svizzera ha una storia d’immigrazione piuttosto recente. D’altro canto, in Svizzera le donne possono votare ed essere elette solo da 50 anni, mentre negli Stati Uniti da oltre un secolo. Eppure, le donne sono entrate in Consiglio federale, e diventate presidenti della Confederazione prima degli Stati Uniti”.
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