Sono oltre 300 le persone arrestate mercoledì dalla polizia di Hong Kong perché manifestavano contro la nuova legge sulla sicurezza nazionale, entrata in vigore nel 23esimo anniversario del ritorno dei territori sotto la sovranità cinese. Le forze dell’ordine, in tenuta antisommossa, hanno usato cannoni ad acqua, pallottole di gomma e gas lacrimogeni per disperdere le migliaia di dimostranti che si erano radunati in centro città
Diverse anche le reazioni critiche contro Pechino provenienti dall’estero. L'Unione europea ritiene che la protezione dei diritti e delle libertà di Hong Kong sia "essenziale" e valuterà le implicazioni della legge continuando a esprimere la sua preoccupazione nel suo dialogo con la Cina.
Il Regno Unito, invece, estenderà i diritti di immigrazione per il popolo di Hong Kong, ha annunciato il primo ministro Boris Johnson.
"Oggi è un giorno triste per Hong Kong e per tutti gli amanti della libertà in Cina", ha dichiarato il segretario di Stato statunitense Mike Pompeo, avvertendo che "gli Stati Uniti non siederanno pigramente mentre la Cina avvolge Hong Kong nella sua morsa autoritaria".
La risposta del Governo cinese non si è fatta attendere riferendo, tramite il portavoce del ministro degli Esteri, che solo una minoranza di paesi occidentali ha attaccato e infangato il paese asiatico.
Hong Kong, le proteste non si fermano
Telegiornale 01.07.2020, 22:00