Il tribunale commerciale di Parigi ha giudicato non sequestrabili i beni di Bernard Tapie durante il piano di rimborsi (404 milioni di euro in sei anni, più una sessantina di milioni per interessi) proposto dall’uomo d’affari francese ed ex patron della squadra di calcio del Marsiglia e di Adidas. Tapie aveva incassato i fondi nell’arbitraggio della lite con il Crédit Lyonnais nell’affare della vendita di Adidas.
La Procura parigina ha già fatto sapere che intende ricorrere contro la sentenza malgrado che la Cassazione aveva confermato la condanna di Tapie e di sua moglie al rimborso dei 404 milioni.
I soldi dovranno essere versati in una società pubblica (che ha stigmatizzato la decisione del tribunale) che gestisce i passivi del Crédit Lyonnais. I beni di Tapie, gestiti da società e finanziarie di sua proprietà, comprendono, tra l’altro, diversi stabili in Costa Azzurra e nei dintorni di Parigi. Beni che il tribunale ha definito “inalienabili” durante l’esecuzione del piano di rimborso.
AFP/Swing