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I migranti portati in Albania devono rientrare in Italia

Il tribunale di Roma non ha convalidato nessuno dei trattenimenti all’interno del centro italiano di permanenza per il rimpatrio di Gjader, si violerebbe una sentenza della Corte di giustizia UE

  • Oggi, 16:40
  • Oggi, 17:04
Il centro per migranti di Gjader durante la costruzione, nel nord-ovest dell'Albania

Il centro per migranti di Gjader durante la costruzione, nel nord-ovest dell'Albania

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Di: Ansa/Ats/sdr 

La sezione per i diritti della persona e immigrazione del tribunale di Roma non ha convalidato nessuno dei dodici trattenimenti nei confronti di altrettanti migranti all’interno del centro italiano di permanenza per il rimpatrio di Gjader in Albania.

Per i giudici della sezione “il diniego della convalida dei trattenimenti nelle strutture ed aree albanesi, equiparate alle zone di frontiera o di transito italiane, è dovuto all’ impossibilità di riconoscere come “Paesi sicuri” gli Stati di provenienza delle persone trattenute, con la conseguenza dell’inapplicabilità della procedura di frontiera e, come previsto dal Protocollo, del trasferimento al di fuori del territorio albanese delle persone migranti, che hanno quindi diritto ad essere condotte in Italia”. I Paesi di provenienza non ritenuti sicuri alla luce della sentenza della Corte di giustizia europea sono Bangladesh ed Egitto.

Ad essere portati nel centro albanese dalla Marina militare italiana sono stati in 16: 10 bengalesi e 6 egiziani. Di questi due si sono dichiarati minorenni e quindi non rientrano nell’accordo tra Roma e Tirana che prevede la procedura solo per i maschi adulti; altri due hanno riferito problemi di salute e così i quattro sono stati riportati indietro con una motovedetta sulla nave della Marina, con destinazione le coste italiane.

I restanti 12 migranti, secondo quanto si apprende da fonti sul posto in Albania, potrebbero già fare rientro domani in Italia.

Le reazioni della politica italiana

Ai social network sono affidati i commenti taglienti delle due aree del parlamento italiano, con la destra che rivendica gli accordi con l’Albania puntando il dito sulle “toghe di sinistra” e l’altra parte dell’emiciclo che accusa il Governo di aver fatto propaganda spendendo ingenti fondi pubblici.

“Sono rimasto molto, molto stupito. Ma non voglio commentarlo, perché lo stupore supera ogni commento”. Così il presidente del Senato, Ignazio La Russa, al suo arrivo a Comolake (manifestazione a Como), rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulla mancata convalida da parte del Tribunale di Roma del trattenimento dei migranti. “Pd, M5S e AVS hanno presentato un’interrogazione alla Commissione europea chiedendo se intende aprire una procedura d’infrazione contro l’Italia per l’accordo sui flussi migratori con l’Albania. Avete capito bene: alcuni partiti italiani stanno di fatto sollecitando l’Europa a sanzionare la propria Nazione e i propri cittadini, con il solo obiettivo di colpire politicamente questo Governo. Una vergogna che non può passare inosservata”.

“In ogni occasione, in Parlamento e sul territorio, abbiamo spiegato come il protocollo con l’Albania in materia di immigrazione fosse uno spot elettorale e che non avrebbe funzionato perché faceva acqua da tutte le parti. Oggi emerge con tutta evidenza dopo la decisione del tribunale di Roma. Il problema è che questo spot costa ai contribuenti italiani 800 milioni di euro che si potevano destinare a ben altre priorità. Una vera e propria débâcle. Il governo ne prenda atto e chiuda questa pagina indecorosa”. Così in un post su Facebook il senatore varesino, Alessandro Alfieri, capogruppo Pd in Commissione Esteri.

02:29

Albania, pronti i centri per migranti finanziati dall'Italia

Telegiornale 14.10.2024, 20:00

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