La tensione continua a salire nel canale della Manica, dove per effetto della Brexit è in atto un braccio di ferro tra il Regno Unito e la Francia sui confini della pesca. Negli scorsi giorni, l'isola di Jersey (che si trova a un passo dalla Normandia) ha rifiutato 75 licenze di pescherecci francesi su 169 richieste.
L'accordo post-Brexit raggiunto tra Londra e Bruxelles alla fine dello scorso anno prevede che i pescatori europei possano continuare a lavorare in determinate acque britanniche a condizione di ottenere una licenza, concessa nel caso in cui possano dimostrare che vi pescavano già prima.
La questione è particolarmente controversa nei dintorni di Jersey, dove a maggio un gruppo di pescherecci francesi si è schierato davanti al porto principale dell'isola in segno di protesta, provocando la reazione della marina britannica che ha inviato due mezzi.
Alta tensione nelle acque dell'isola di Jersey
RSI Info 06.05.2021, 13:39
Di fronte alle licenze respinte in questi giorni, il Governo francese ha dichiarato che le decisioni di Londra sono "inaccettabili" e ha fatto appello agli altri Paesi europei affinché prendano una posizione altrettanto critica.
Intanto, i pescatori sono i primi a pagare le conseguenze di questa situazione. È il caso di Raphaël Chayla, che da 32 anni lavora nel porto di Granville, e che proprio a pochi giorni dall'inizio della stagione delle capesante si è vista ridotta della metà l'area di pesca a disposizione. "Non dormo bene, non dormo del tutto, ho 49 anni e mi sono appena accollato un peschereccio", racconta. L'isola di Jersey, infatti, non ha riconosciuti i diritti alla sua imbarcazione perché è nuova, nonostante abbia pescato per anni nelle acque inglesi.