Si apre oggi a Grasse, nel sud della Francia, il processo contro Pierre Le Guennec, l'ex elettricista di Pablo Picasso, accusato dagli eredi del pittore di essersi appropriato indebitamente di 271 opere dell'artista, per un valore complessivo stimato a 60 milioni di euro.
Il pensionato, che tra il 1970 e il 1973 (anno della morte di Picasso) aveva lavorato in varie residenze dell'artista, conserva le opere, che non sono firmate né datate, da 37 anni, sostenendo che fu il maestro a regalargliele. Lui e la moglie, entrambi settantenni, dovranno spiegare ai giudici come sono entrati in possesso di una tale quantità di oggetti d'arte, conservati nel garage della loro casa a Mouans-Sartoux, nelle Alpi-Marittime.
Nel procedimento penale a loro carico si sono costituiti parte civile i figli e i nipoti del pittore, scultore e litografo spagnolo.
ATS/Red.MM
RG 12.30 del 6.12.2015 La corrispondenza di Alessandro Grandesso