Gli scambi economici mondiali si ridurranno dello 0,2 quest’anno rispetto al 2024 se le condizioni resteranno quelle attuali, secondo l’Organizzazione mondiale del commercio. Ma se la guerra commerciale scatenata dai dazi dell’amministrazione Trump dovesse prolungarsi con l’applicazione di tariffe doganali reciproche, alimentando l’incertezza, si potrebbe arrivare fino all’1,5%. La recente tregua, tranne che fra Washington e Pechino, ha ridotto le tensioni, scrive l’organizzazione con sede a Ginevra, ma sussistono gravi rischi.
Ngozi Okonjo-Iweala, la direttrice generale, si è detta “profondamente preoccupata” per una tendenza che minaccia la crescita mondiale, “con conseguenze negative per l’economia globale, ma soprattutto per i Paesi più vulnerabili”.
A inizio anno ci si attendeva ancora un incremento degli scambi. Viene invece confermato per il momento il +2,5% per il 2026. Tutte le regioni risentiranno dei dazi, ma in particolare l’America del Nord, che quest’anno vedrà le proprie importazioni diminuire del 9,6% e le esportazioni del 12,6%. Asia ed Europa rimangono in positivo, anche se con numeri ridotti. La Cina, si ritiene, si riorienterà verso altri mercati dove venderà di più di quanto ha fatto finora.
Paesi come la stessa Cina e il Canada hanno depositato presso l’organizzazione diverse denunce nelle ultime settimane contro la nuova politica statunitense, andata a colpire dapprima acciaio e alluminio. Anche la Svizzera non esclude di fare lo stesso. A causa della crisi in cui versa il sistema di risoluzione delle divergenze dell’OMC, tuttavia, su quel fronte non sono da prevedere passi avanti.
Il rapporto contiene per la prima volta anche una previsione per il commercio di servizi, che vale un quarto del totale mondiale ed è dato in crescita del 4% (meno di quanto si riteneva a inizio anno, nonostante non sia toccato dai dazi).

Dazi, la Cina contrattacca e alza al 125%
Telegiornale 11.04.2025, 20:00