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"I russi lasciano Chernobyl"

Una parte delle truppe, secondo il Pentagono, si sta riposizionando in Bielorussia - Mosca annuncia una tregua per l'evacuazione di civili da Mariupol

  • 31 marzo 2022, 00:49
  • 20 novembre 2024, 18:22
L'area della centrale di Chernobyl

L'area della centrale di Chernobyl

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Le forze russe in Ucraina hanno iniziato il ritiro dall'area della centrale nucleare di Chernobyl, che avevano occupato proprio all'inizio dell'invasione, il 24 febbraio, quindi ormai più di un mese fa. È quanto riferisce il Pentagono.

Secondo gli Stati Uniti, Mosca starebbe trasferendo in Bielorussia una parte del contingente impiegato a nord di Kiev. Truppe avrebbero lasciato anche l'aeroporto Antonov di Hostomel, a nord della capitale, che era stato attaccato il 25 febbraio. Una mossa coerente con gli obiettivi riformulati dal Cremlino nei giorni scorsi, ovvero l'intenzione di concentrarsi sulla conquista dell'intero Donbass, ma che Washington considera un riposizionamento piuttosto che un vero e proprio ritiro.

L'AIEA, l'organizzazione internazionale per l'energia atomica, dal 9 marzo non riceve informazioni da Chernobyl e domenica si era detta preoccupata per la mancata rotazione del personale. Il reattore numero 4 della centrale era esploso nel 1986, provocando la peggiore catastrofe nucleare della storia. È ora ricoperto da un doppio sarcofago. Gli altri tre reattori sono stati progressivamente spenti, l'ultimo nel 2000.

Corridoio umanitario a Mariupol

Nel contempo, il Ministero della difesa di Mosca ha annunciato un cessate il fuoco dalle 10.00 locali di giovedì a Mariupol (le 9.00 in Svizzera). La misura dovrebbe favorire la creazione di un corridoio umanitario verso Zaporizhzhia per l'evacuazione dei circa 160'000 civili ancora bloccati nella città assediata ormai da settimane. "Perché l'operazione riesca", si legge in un comunicato, "proponiamo di attuarla con la partecipazione dell'Alto commissariato dell'ONU per i rifugiati e con il Comitato internazionale della Croce Rossa".

Zelensky: "Non crediamo a nessuno"

"Non crediamo a nessuno" ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in merito agli annunci russi sulla de-escalation del conflitto in alcune regioni del Paese. "Non crediamo a nessuno, a nemmeno una di queste belle frasi", ha dichiarato in un messaggio video alla nazione, aggiungendo che le truppe russe si stanno riorganizzando solo per attaccare nella regione orientale del Donbass. "Non concederemo niente - ha aggiunto - combatteremo per ogni metro del nostro territorio".

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Ucraina: tra scetticismo e preoccupazione

Telegiornale 30.03.2022, 22:00

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