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Ecco perché Chernobyl è così importante

La città e il reattore si trovano sulla via più breve per permettere alla Russia di occupare Kiev dalla Bielorussia - C'è una spiegazione anche per l'aumento delle radiazioni misurate nell'area

  • 25 febbraio 2022, 12:21
  • 31 agosto 2023, 11:30
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Le truppe russe hanno preso il controllo di Chernobyl nel primo giorno dell'invasione in Ucraina.

  • Reuters
Di: Antonio Civile 

Una città deserta con una centrale nucleare che dal disastro del 1986 non ha più bisogno di presentazioni. Situata a un centinaio di chilometri da Kiev, Chernobyl è tornata alla ribalta giovedì a causa di un improvviso interesse militare da parte di Mosca.

Non è un caso che nel primo giorno delle operazioni russe in Ucraina sia stata proprio occupata quell’area evitata da tutti. Tanto importante strategicamente che il presidente ucraino Zelensky ha twittato “I nostri protettori stanno dando le loro vite affinché la tragedia del 1986 non si ripeta”. Pochi minuti prima che la centrale e il rivestimento del tristemente noto reattore 4 finissero in mano russa.

Ma perché un’area così desolata, pericolosa e inutilizzabile, è così importante? Il motivo è geografico e pratico: si trova sulla strada più breve fra la Bielorussia filo-Putin e Kiev. Quindi è un punto di passaggio strategico per le colonne di mezzi e garantisce a Mosca la via più veloce per occupare militarmente la capitale ucraina.

Jack Keane, un ex capo staff dell’esercito USA intervistato dall’agenzia Reuters, ritiene che Chernobyl in quanto tale non abbia un valore strategico militare. Si trova però nel posto migliore possibile per permettere alle truppe russe di attuare il disegno di Mosca e spodestare il governo dell’Ucraina.

Il percorso dalla Bielorussia fedele a Putin si somma a quelli che hanno permesso alla Russia di accerchiare quasi completamente l’Ucraina partendo dalla Crimea e sempre da nord, verso la città di Kharkiv.

Secondo James Acton del “Carnegie Endowment for International Peace” – un centro di ricerca specializzato in politica estera, citato sempre da Reuters – Chernobyl si trova in una cosiddetta “zona di alienazione” e un incidente all’interno del sito, pur essendo problematico, non dovrebbe costituire un pericolo per i cittadini ucraini.

La “zona di alienazione” rappresenta un’area con un raggio di circa 30 km attorno all’ex-centrale nella quale è vietato risiedere.

In funzione altre quattro centrali nucleari

Oltre a ciò che resta del sito di Chernobyl, parzialmente attivo fino al 2000, in Ucraina sono in funzione altri quattro impianti nucleari che presentano invece un rischio maggiore, in una situazione bellica. Al momento, secondo l’organismo di controllo sul nucleare delle Nazioni Unite, queste centrali funzionano in modo sicuro e anche a Chernobyl viene esclusa un’azione militare ai danni delle infrastrutture.

Secondo Acton, gli altri reattori dell'Ucraina non sono in “zone di alienazione” e contengono combustibile nucleare che è molto più radioattivo. "I rischi di combattere nelle loro vicinanze sono significativamente più alti", conclude l’analista.

L'aumento delle radiazioni misurate nell'area

Nel corso della giornata di venerdì ha creato una certa preoccupazione la notizia che vi è stato un aumento delle radiazioni misurate proprio nella zona di Chernobyl. Secondo l'Agenzia internazionale per l'energia atomica con sede a Vienna, i valori rientrano comunque in un "range" già visto negli ultimi 35 anni. L'aumento potrebbe essere stato causato dal movimento di mezzi militari nell'area di alienazione e dal conseguente spostamento di polveri dal suolo radioattivo.

Il quarto reattore di Chernobyl esplode il 26 aprile 1986 durante un test di sicurezza, inviando nuvole di radiazioni che si riversano su gran parte dell'Europa. Lo stronzio, il cesio e il plutonio radioattivi colpiscono principalmente l'Ucraina e la vicina Bielorussia, oltre a parti della Russia e dell'Europa. Le stime per il numero di morti dirette e indirette dal disastro variano da poche migliaia a ben 93.000 morti di cancro in più in tutto il mondo.

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