Il recente conflitto nei territori palestinesi e le tensioni nel Mar Rosso, esacerbate dagli attacchi degli Stati Uniti a un avamposto degli Houthi a Sanà, in Yemen, stanno avendo ripercussioni significative sul commercio internazionale. Questa instabilità sta costringendo molte navi commerciali a circumnavigare l’Africa per raggiungere l’Europa, aggiungendo 13’000 chilometri al percorso delle merci provenienti o destinate all’Asia. Ciò si traduce in costi più elevati che, inevitabilmente, ricadranno sui consumatori.
Nicola Capuzzo, esperto di economia dei trasporti, sottolinea che la situazione influisce principalmente sui beni di largo consumo trasportati nei container dall’Asia all’Europa, dalle calzature, all’abbigliamento e alla tecnologia. L’attuale contesto ricorda la scarsità di container e l’aumento esponenziale dei prezzi seguiti alla pandemia. Tuttavia, a differenza di quel periodo, i volumi di trasporto dall’Asia sono attualmente inferiori, con un mercato che non sembra avvicinarsi ai picchi inflazionistici di quegli anni.
“Questo rischio ancora sembra non esserci, ma i volumi scarseggiano”, rimarca l’esperto. Nonostante ciò, l’aumento dei costi di spedizione si farà sentire, con tariffe che sono passate da circa 1’000-1’500 dollari per container a oltre 5’000 dollari. Capuzzo, tuttavia, ritiene che l’impatto inflazionistico sia ancora contenuto, anche se un trend costante potrebbe cambiare questo scenario.
Un impatto anche sulle aziende ticinesi
Anche a livello locale, in Ticino, l’impatto è tangibile: le tariffe sui noli sono aumentate del 300% negli ultimi mesi, con costi per container che sono triplicati. La situazione pesa sull’impresa MC Trans di Stabio - tra le oltre 50 aziende ticinesi aderenti all’associazione Spedlogswiss - che opera nel settore dei trasporti, della logistica e delle operazioni doganali.
Marco Benvenuti, responsabile del settore aereo mare di MC Trans, evidenzia le difficoltà che l’azienda sta affrontando in questo periodo critico, anche se meno grave rispetto al periodo pandemico. “L’aumento durante il Covid era incontrollato”, ricorda Benvenuti, riferendosi a tariffe che raggiungevano i 20’000 dollari per container.
Le aziende si stanno adattando. MC Trans, ad esempio, sta esplorando soluzioni alternative, come ridurre i quantitativi o optare per il trasporto aereo. “Stiamo cercando di fronteggiare la crisi insieme ai clienti”, afferma Benvenuti, sottolineando l’importanza di adattarsi rapidamente a un mercato in costante evoluzione.
In conclusione, la situazione nel Mar Rosso e gli attacchi in Yemen stanno provocando un’onda d’urto che si ripercuote sul commercio internazionale e sulle aziende locali. Sebbene l’impatto attuale sulle tariffe di spedizione non sia paragonabile a quello sperimentato durante la pandemia, le sue implicazioni a lungo termine rimangono incerte e potrebbero influenzare significativamente il costo della vita e le operazioni commerciali globali e locali.