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“Non espongo il mio personale a questo rischio”

L’insicurezza nel Mar Rosso costringe gli armatori a deviare le rotte, con impatti significativi sull’attività delle navi - Parla il CEO di Nova Marine Carriers

  • 27 dicembre 2023, 22:42
  • 27 dicembre 2023, 22:57
nave canale di suez

Gli attacchi degli Houthi yemeniti minacciano spingono molti armatori a evitare il Mar Rosso

  • Keystone
Di: TG/RSI Info

Gli armatori globali sono di fronte a una nuova sfida di sicurezza a seguito di recenti attacchi missilistici nel Mar Rosso da parte dei ribelli Houthi yemeniti, supportati dall’Iran. Un recente attacco ha quasi colpito una nave portacontainer dell’armatore svizzero MSC, alimentando preoccupazioni crescenti tra gli operatori marittimi. Questi attacchi, che inizialmente sembravano concentrarsi su navi dirette in Israele, stanno ora riguardando un raggio d’azione più ampio, spingendo molti armatori a evitare il Mar Rosso.

In un’intervista a Vincenzo Romeo, CEO di Nova Marine Carriers, con sede a Lugano, abbiamo approfondito come la compagnia sta gestendo questa situazione delicata. “Le difese di cui disponiamo, come le guardie armate a bordo, sono efficaci contro gli attacchi dei pirati, ma non contro missili o droni,” ha spiegato Romeo. Di fronte a questi rischi, Nova Marine ha deciso di deviare le rotte di alcune delle sue navi. “Abbiamo già deviato due delle nostre cinque navi in rotta dall’Estremo Oriente verso l’Europa, e devieremo anche le altre. La sicurezza del nostro personale è la priorità”, ha aggiunto Romeo.

Gli attacchi houti e la navigazione problematica nel Mar Rosso

Telegiornale 27.12.2023, 20:00

Conseguenze economiche e logistiche importanti

Oltre ai rischi per la sicurezza, ci sono implicazioni economiche e logistiche significative. Il deviare le rotte comporta un aumento dei tempi di trasporto e dei costi. “Il viaggio dalla Cina all’Europa, che normalmente dura 19 giorni, può estendersi fino a 34 giorni se deviato attraverso il Sudafrica”, ha osservato Romeo. Questo ha un impatto diretto sulla disponibilità e sulla capacità di trasporto, esacerbato dalla recente carenza d’acqua nel Canale di Panama, che limita ulteriormente le opzioni di navigazione per molte navi.

Verso nuove soluzioni di navigazione

Riguardo alla possibilità di creare una forza militare internazionale per pattugliare il canale di Suez, Romeo ha espresso cautela: “È una questione complessa che richiederà un’attenta valutazione. Una forza militare potrebbe garantire la sicurezza delle navi, ma dovremo forse considerare soluzioni come l’organizzazione in convogli e la riduzione del numero di navi che passano da quella zona, favorendo altre rotte come quella per il Sudafrica o il Canale di Panama per i materiali meno urgenti”.

L’attuale situazione nel Mar Rosso è un chiaro segnale dell’ambiente mutevole e delle sfide di sicurezza che gli operatori marittimi globali devono affrontare. Mentre le soluzioni a lungo termine sono ancora in fase di discussione, gli armatori come Nova Marine sono costretti ad adattarsi rapidamente per garantire la sicurezza delle loro navi e dei loro equipaggi, influenzando inevitabilmente la filiera logistica globale.

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