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I tre erano in contatto

Coulibaly, in una telefonata, aveva sostenuto di aver concertato la sua azione con i due fratelli Kouachi

  • 9 gennaio 2015, 21:19
  • 7 giugno 2023, 03:19
Cherif, a sinistra, e suo fratello Saïd Kouachi

Cherif, a sinistra, e suo fratello Saïd Kouachi

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Amedy Coulibaly, l'uomo che giovedì ha ucciso una poliziotta a Montrouge e poi altre quattro persone quando, venerdì, ha fatto irruzione in un negozio di Parigi, ha dichiarato prima di essere a sua volta abbattuto dalle teste di cuoio di aver "sincronizzato" la sua azione con gli autori della strage nella sede di Charlie Hebdo..

In una telefonata da lui fatta alla televisione BFM ha anche affermato di appartenere al gruppo estremista Stato islamico.

Un giornalista della stessa emittente, telefonando alla tipografia in cui i fratelli Kouachi si erano asserragliati, era peraltro entrato in contatto in mattinata con Cherif, il minore dei due: questi aveva così sostenuto di essere in missione per il ramo yemenita di al Qaida.

Da fonti giudiziarie si apprende che Amedy Coulibaly, già condannato per una vicenda di estremismo islamista, aveva incontrato Cherif Kouachi in prigione dove si era radicalizzato. Inoltre tra le compagne dei due vi sono stati legami costanti e continui. Lo scorso anno si sono telefonate più di 500 volte.

AFP/ANSA/dg

Hanno agito in modo coordinato

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