Il bilancio delle vittime delle piogge torrenziali che hanno colpito il Giappone continua ad aggravarsi. Le autorità nipponiche parlano di un centinaio di morti causati dagli allagamenti e dagli scoscendimenti di fango dovuti ai forti acquazzoni che dallo scorso giovedì stanno imperversando su numerose porzioni dell’arcipelago. I soccorsi sono impegnati 24 ore al giorno per individuare eventuali superstiti. I dispersi si contano a decine.
Oggi, lunedì, sui cieli nipponici è ricomparso l’azzurro del cielo con temperature però piuttosto elevate che dovrebbero aggirarsi attorno ai 30°, ciò che potrebbe presentare dei problemi di salute pubblica dovuti al caldo soprattutto nelle zone ancora prive di servizi, acqua e elettricità prima di tutto. Secondo le autorità locali delle varie prefetture, si contano migliaia di utenze ancora fuori uso sia per quanto concerne l’erogazione di acqua potabile che di energia.
Soccorsi sempre sotto pressione
ebu 09.07.2018, 08:56
Il primo ministro Shinzo Abe, che coordina l’urgenza e gli interventi dei circa 54'000 soccorritori, ha affermato che si tratta “di una delle maggiori catastrofi che ha colpito il Paese in questi ultimi anni”. Con la fine delle precipitazioni molte persone, precedentemente sfollate, sono ritornate ai loro domicili trovando un vero e proprio disastro con interi quartieri sott’acqua, abitazioni danneggiate, vetture finite nei crateri o spazzate via dalla furia delle acque, colate di fango un po’ ovunque, ponti spezzati.
ATS/AFP/Swing
Ferme anche alcune case automobilistiche
Le piogge torrenziali che hanno devastato negli ultimi giorni la regione del Kansai e del Kyushu, nel Giappone centro occidentale, hanno costretto diverse aziende del settore auto a sospendere le produzione a causa delle difficoltà nel reperire i pezzi di ricambio. I costruttori auto tengono in considerazione le problematiche per i dipendenti nel raggiungere il posto di lavoro, in seguito alle alluvioni che hanno interrotto numerose arterie stradali e ferroviarie.