Il cosiddetto Super Tuesday delle primarie democratiche è una giornata decisiva per capire chi a novembre sfiderà il repubblicano Donald Trump per la presidenza degli Stati Uniti. Si vota in contemporanea in 14 Stati (più il territorio delle Samoa Americane) che assegnano oltre 1'300 dei 1’990 delegati necessari per strappare la nomination alla convention estiva. Per la prima volta il super martedì coinvolge anche la California che con i suoi 40 milioni di abitanti è lo Stato più popoloso del Paese e assegna 415 delegati. Ma i democratici votano pure in Texas (228 delegati), Carolina del Nord (110), Virginia (99), Massachusetts (91), Minnesota (75), Colorado (67), Tennessee (64), Alabama (52), Oklahoma (37), Arkansas (31), Utah (29), Maine (24), Vermont (16) e Samoa Americane (6).
Dallas, le nuove periferie
In Texas, uno Stato tradizionalmente conservatore, l'elettorato delle periferie si sta trasformando. "L’esplosione della diversità" la chiama Vanessa, una delle volontarie dell’associazione "Tarrant Togheter". Tarrant è una delle contee più dinamiche degli USA. L'area sub-urbana di Fort Worth, alle porte di Dallas, ha registrato uno degli sviluppi più sorprendenti di tutto il paese.
RG 18.30 del 02.03.20: il reportage di Emiliano Bos dalla periferia di Dallas
RSI Info 03.03.2020, 13:01
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Le volontarie hanno scelto l’equidistanza da tutti i candidati. Né Biden, né Senders, né Bloomberg. Il loro obiettivo è convincere gli elettori democratici – ma anche gli indecisi – ad andare a votare.
In dieci anni gli ispanici nella contea sono aumentati del 26%. L’impatto della demografia rimbalza nelle urne. L’aumento degli ispanici spesso sposta gli equilibri a favore dei democratici.
Il Texas, roccaforte dei repubblicani, forse non è più così solido.
La sfida di Jessica
RG 07.00 del 03.03.20: il reportage di Emiliano Bos sulla sfida di Jessica Cisneros
RSI Info 03.03.2020, 13:03
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Le due anime dei democratici – moderata e progressista – si scontrato a livello nazionale ma pure a livello locale. In un distretto elettorale del Texas il volto nuovo è un’avvocata 26enne: Jessica Cisneros. Tenta un'impresa impossibile, sulla carta. Ma è quanto dissero anche all’allora sconosciuta Alexandria Ocasio Cortez, che nel 2017 alle primarie di New York riuscì a detronizzare un potentissimo congressman democratico.
Tre fratelli in campagna: uno al Congresso, una giudice e uno sceriffo
Anche Jessica Cisneros conduce la sua piccola battaglia contro l’establishment. Il suo avversario politico è Henry Cuellar, deputato dal 2005, una sorella giudice e un fratello sceriffo. Stanno uno in spalla all’altro nei tre cartelli elettorali all’angolo di Monterrey Street, nella zona sud di Laredo, al confine col Messico, dove il 95% degli abitanti ha legami famigliari con l’altro lato della frontiera.
Jessica Cisneros è un avvocato che si occupa di diritti civili. Da donna e da latina vuole scalzare il deputato democratico più moderato di tutto il Congresso. Nel Texas conservatore, questo distretto che costeggia il Rio Grande, è sì democratico, ma non troppo. Lo si definisce: purple, a metà strada tra il rosso del Grand Old Party conservatore e il blu dei democratici.
Il partito democratico è spaccato sui programmi elettorali ma anche lungo linee identitarie e valoriali che sembrano in questo momento inconciliabili. Per i progressisti hanno il volto un po’ affaticato di Bernie Sanders. Per i moderati quello di Joe Biden. Entrambi hanno passato i 75 anni. Jessica Cisneros ha oltre mezzo secolo in meno di loro.
Il commento da San Francisco
Telegiornale 02.03.2020, 21:00
Usa, è il Super martedì
Telegiornale 03.03.2020, 21:00