Quello di Hohenschönhausen, alla periferia di Berlino est, era il più grande e anche temuto carcere "rieducativo" gestito dai servizi segreti tedesco orientali della STASI. Un complesso gigantesco quanto segreto che non appariva nemmeno sulle carte stradali di allora e al quale nessun semplice cittadino aveva possibilità di accesso.
Dal 1951 al 1989 oltre 10'000 persone sono state rinchiuse nel carcere in uno stato di completo isolamento, senza nessun tipo di contatto col mondo esterno, senza luce naturale e in celle insonorizzate. Un vero e proprio inferno che dimostra il lato più brutale, disumano ed opprimente della disciolta Germania socialista.
Oggi l’ex carcere-lager è stato trasformato in un museo per mantenere vivo il ricordo di uno dei capitoli più bui ed inquietanti della DDR. Mario Röllig, un ex detenuto e perseguitato politico tedesco orientale, ci accompagna nella nostra visita al carcere museo. Nel 1987 venne arrestato dagli agenti della Stasi solo perché aveva tentato di raggiungere il suo compagno a Berlino ovest fuggendo dalla DDR attraverso l’Ungheria.