Una sostanza chimica bandita dai Paesi che la producono, ma venduta a Stati terzi con legislazioni più rilassate. Una storia che si ripete con il Paraquat, diserbante proibito in Svizzera e nell’Unione Europea, ma diffusissimo nei paesi in via di sviluppo come l’India.
Dopo lo spargimento, non c’è erbaccia che tenga. E la sostanza non sembra contaminare il raccolto. Ma un aumento di casi di malattia di Parkinson negli Stati Uniti tra gli agricoltori che lo usano ha dato adito a una serie di cause nei tribunali: alcune ricerche stabiliscono un nesso diretto. Altre patologie neurologiche sarebbero legate all’uso di questa sostanza.
La vera strage però avviene in Asia e a causa dei suicidi. Mentre quando ingeriscono altri veleni, i suicidari possono venire salvati se corrono in ospedale perché ci sono gli antidoti o si pratica la lavanda gastrica, il Paraquat uccide anche solo con una sorsata e non si può fare nulla.
Per questo motivo, a causa anche delle morti accidentali di bambini, Paesi come lo Sri Lanka, il Vietnam e la Malesia, lo hanno messo fuori legge. Il produttore più noto della sostanza è la Syngenta, multinazionale cinese che ha il suo quartier generale in Svizzera.
“Siamo usciti dal mercato indiano da due anni”, dice il portavoce Beat Werder da noi contattato “per ragioni di mercato”. E in effetti non abbiamo trovato il Gramoxone, il prodotto della Syngenta, nei negozi indiani. Ma altri prodotti della Casa madre cinese ChemChina, quelli sì. La Cina, che ha bandito il Paraquat in patria, è il primo produttore mondiale con oltre 100’000 tonnellate all’anno.
La storia del Paraquat in effetti è una macchia nera nelle pubbliche relazioni della Syngenta. In passato cercò di ovviare alle critiche aggiungendo un emetico, una sostanza che provoca il vomito, al prodotto. Ma una inchiesta giornalistica del Guardian scoprì che per risparmiare ne fu aggiunto troppo poco, e le morti non diminuirono.
In nazioni che hanno messo al bando in Paraquat come la Corea del Sud, le morti per suicidio tra i contadini sono state dimezzate. L’India conta un numero esagerato di suicidi nelle professioni rurali (almeno 13’000 all’anno e sono dati del 2013). I medici dei reparti di tossicologia chiedono ripetutamente di metterlo al bando ma il Governo mette in piedi comitati di esperti che poi lo lasciano in circolazione.
Solo lo Stato del Kerala è riuscito ma il bando sta per essere revocato per questioni legali (solo lo Stato centrale può legiferare in materia). In dieci anni di bando però è stato osservato un calo dei suicidi in Kerala e nessun danno apparente alla resa agricola. C’è da dire però che i coltivatori usano il RoundUp, che contiene glifosati, per diserbare. Un’altra sostanza tossica e pericolosa.
Malumori in Europa per l'uso del glifosato
SEIDISERA 21.09.2023, 18:30
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