Le proteste dei contadini in tutta Europa non tendono a diminuire. Anche nell’est Europa si sono estese, in paesi come la Romania, dove il Telegiornale della RSI ha girato un reportage (il video in cima all’articolo). Questo è in assoluto il Paese dell’Unione europea con la più alta percentuale di lavoratori nel settore agricolo. E proprio in Romania, gli agricoltori hanno dovuto fare i conti con una concorrenza inaspettata: quella del grano ucraino che con lo scoppio della guerra ha potuto beneficiare di un’esenzione dei dazi.
Il 40% del grano transitato qui l’anno scorso era ucraino: un’ondata inedita, che ha contribuito a mettere in crisi l’agricoltura locale. Secondo le stime, i produttori di grano locali hanno subito perdite di oltre tre miliardi di dollari.
Gli agricoltori rumeni si ritrovano così impegnati a districarsi tra la solidarietà dell’Unione europea e la salvaguardia delle proprie imprese. Lo scorrere dell’inverno e l’avvicinarsi del tempo del raccolto dovrebbe essere un momento di festa: ma per ora in pochi hanno voglia di festeggiare.