Si sta avvicinando il secondo inverno di guerra e per la popolazione ucraina, già provata da venti mesi di conflitto, si apre così un periodo ancora molto più difficile: la tattica russa potrebbe infatti essere la medesima dello scorso anno, con bombardamenti mirati sul sistema energetico dell’intero Paese, coinvolgendo anche le infrastrutture civili.
Le organizzazioni internazionali, con in prima fila le Nazioni Unite, hanno approntato programmi di aiuto con particolare attenzione per chi, soprattutto nelle regioni sulla linea del fronte, avrà difficoltà a soddisfare i bisogni più elementari, partendo dalle forniture di acqua e cibo fino ovviamente al riscaldamento. Il quadro umanitario generale della nazione, in una situazione militare di sostanziale stallo, senza decisivi avanzamenti né da parte della Russia che dell’Ucraina, rimane in ogni caso sempre grave.
Guerra in Ucraina, a che punto siamo?
Modem 24.10.2023, 08:30
Un terzo della popolazione in fuga
Dall’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio 2022, circa un terzo della popolazione ucraina che constava di circa 40 milioni di abitanti, è stata costretta a fuggire. Oltre 5 milioni di persone sono sfollate all’interno del Paese. I numeri crescono se come data di riferimento si prende il 15 aprile del 2014, giorno in cui il governo di Kiev diede inizio alla cosiddetta Ato, operazione antiterrorismo, per portare sotto il proprio controllo le regioni ribelli filorusse di Lugansk e Dontesk.
Oltre nove anni di guerra che secondo le Nazioni Unite hanno condotto più di 8,2 milioni di ucraini a vivere come rifugiati negli Stati europei, circa tre milioni si sono spostati in Russia. Circa 5,8 milioni sono registrati nei Paesi dell’Unione Europea, i maggiori ad accogliere i profughi sono Germania e Polonia, con circa un milione di profughi. La situazione in Ucraina è drammatica, con oltre 17 milioni di persone bisognose di aiuto, a vario livello.
A causa della massiccia devastazione e della distruzione delle infrastrutture civili, molti ucraini non sono ancora in grado di soddisfare i loro bisogni primari, tra cui la fornitura di cibo, acqua e medicine. L’UNHCR, l’Agenzia dell’ONU per i rifugiati, ha calcolato che solo nel 2022 4,75 milioni di persone hanno potuto ricevere aiuti concreti, in denaro e beni di prima necessità.
I piani di aiuti per l’inverno
Con l’avvicinarsi della stagione invernale le Nazioni Unite hanno preparato un piano per un totale 435 milioni di dollari per fornire assistenza a oltre 1,7 milioni di persone in tutta l’Ucraina. Il cosiddetto Piano di risposta è un sostegno agli sforzi del governo ucraino e integra anche altre attività umanitarie da parte di altri soggetti. Dal settembre 2023, l’UNHCR ha assistito oltre 48’000 persone e mira ad aiutare 900’000 sfollati e colpiti dalla guerra tra il 1° settembre 2023 e il 29 febbraio 2024.
Quest’anno le Nazioni Unite hanno finora distribuito 83,7 milioni di dollari a quasi mezzo milione di ucraini, sostenendo le famiglie colpite dalla guerra o comunque vulnerabili, coprendo le spese per i beni prima necessità come cibo, medicinali, vestiti e alloggio. Una parte importante degli aiuti internazionali arriva dai singoli Paesi, in primo luogo dagli Stati Uniti: secondo il primo ministro ucraino Denys Shmyhal, Washington ha già stanziato 522 milioni di dollari per il funzionamento e la protezione del sistema energetico ucraino. Il governo di Kiev ha affermato che la nazione è pronto quasi al 100% per la stagione invernale del riscaldamento: la parte centralizzata, di epoca sovietica, e tutti e nove i blocchi delle centrali nucleari saranno operativi durante il periodo autunno-inverno, tranne ovviamente quelli del sito di Zaporizhia occupato dai russi dello scorso anno e al momento disconnesso dalla rete ucraina.
Il numero delle vittime
Da un paio di settimane le Nazioni Unite hanno reso noti i nuovi dati sulle vittime civili del conflitto che dal suo inizio al 31 luglio 2023 ha registrato secondo l’OHCHR, l’Alto commissariato per i diritti umani dell’ONU, 9’513 vittime civili nel Paese (8’180 nel 2022, 1’333 nei primi sei mesi de 2023). Le cifre effettive sono da considerare molto considerevolmente più elevate a causa delle difficoltà di reperimento e verifica dei dati a conflitto in corso. Secondo l’ONU l’urgenza e la gravità della situazione in Ucraina sono innegabili e ogni giorno che passa il costo delle vite umane e le violazioni dei diritti aumentano: è imperativo quindi che la comunità internazionale agisca con decisione per proteggere coloro che si trovano sotto il fuoco incrociato del conflitto.