"Un terremoto populista" che ha radici interne, ma per il quale l'UE ha più di una ragione per essere "preoccupata". È l'analisi dell'esito delle elezioni italiane del 4 marzo tracciata dall'Economist.
Il settimanale liberal britannico si sofferma sul doppio successo del Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio (capace d'intercettare un consenso di massa "nel sud abbandonato") e della Lega di Matteo Salvini (che al nord ha saputo giocare la carta dei dossier immigrazione e nel contempo "marginalizzare l'81enne Silvio Berlusconi").
L'Economist, evidenziando il rischio di un allargamento "dell'eterna frattura fra nord e sud" in Italia, osserva, tra l'altro, come sia Luigi Di Maio sia Salvini abbiano fatto cenno a possibili sforamenti del rapporto debito/Pil del 3% imposto da Bruxelles.
Intanto i 5 Stelle hanno designato i prossimi capigruppo che guideranno i nuovi eletti in Parlamento: sono Giulia Grillo alla Camera e Danilo Toninelli al Senato.
ATS/M. Ang.