L'agente nervino che ha avvelenato Charlie Rowley e di Dawn Sturgess si trovava probabilmente in una bottiglietta rinvenuta nella casa dell'uomo, ad Amesbury. Gli inquirenti stanno ora cercando di capire come il flacone sia finito tra quelle mura.
Ulteriori analisi dovranno determinare se si tratta dello stesso novichok che in marzo, nella vicina Salisbury, mandò in coma l'ex spia russa Sergei Skripal e sua figlia Yulia, nel frattempo guariti.
La coppia di cui ora si parla era invece stata ricoverata all'inizio di luglio. Lei è morta poco dopo, mentre lui è stato dichiarato fuori pericolo questa settimana.
ANSA/dg