Migliaia di persone sono scese in piazza nelle maggiori città americane a sostegno del diritto all'aborto. La protesta, su scala nazionale, è dovuta alla possibile decisione della Corte Suprema di abrogare la legge del 1973 che attualmente consente l'interruzione di gravidanza.
Generazioni di donne hanno rivendicato quindi il diritto di decidere del proprio corpo con slogan come "il nostro corpo, il nostro futuro". Tra i presenti, anche numerosi politici e attivisti per i diritti civili, tutti uniti in una marcia verso la sede della Corte Suprema, il massimo organo giudiziario statunitense in cui 5 giudici su 9 parrebbero favorevoli ad abolire tale principio.
"Possono vietare l'aborto sicuro, ma non l'aborto", si legge inoltre su alcuni striscioni che fanno riferimento al rischio che un tale divieto possa spianare la strada a tutta una serie di aborti illegali e quindi rischiosi per la salute.
La decisione avverrà a giungo e, se le legge dovesse venir cancellata, l'aborto non avrebbe più alcuna protezione costituzionale e pertanto ogni Stato potrebbe legiferare singolarmente in merito. Milioni di donne sono però pronte a combattere per un diritto che 50 anni di storia parevano avere assodato.