Si è aperto oggi all’Aia il processo nei confronti dei presunti responsabili dell’assassinio, nel 2005, dell’ex primo ministro libanese Rafik Hariri, schierato all'epoca su posizioni anti-siriane.
I quattro accusati, membri di Hezbollah, non sono presenti in aula, dal momento che il movimento sciita ha rifiutato di collaborare al loro arresto, giudicando il Tribunale speciale per il Libano istituito dalle Nazioni Unite come uno strumento delle politiche americane e israeliane.
"Spetta al procuratore provare la colpevolezza degli accusati", ha spiegato il giudice David Re all’apertura del processo, specificando che "la procedura avrà luogo come se i quattro fossero presenti e si fossero dichiarati non colpevoli". Sugli imputati, incriminati nel 2011 e tuttora in fuga, pende un mandato d’arresto internazionale.
L'attentato del 14 febbraio 2005
L’ex primo ministro era stato ucciso in un attentato il 14 febbraio 2005 quando un’autobomba era esplosa sul lungomare di Beirut nel momento in cui stava rincasando a bordo della sua vettura blindata. Nell'esplosione erano morte altr 22 persone e oltre 200 erano rimaste ferite. Il Tribunale speciale per il Libano è stato creato nel 2007 appositamente per giudicare i responsabili dell’attentato.
ATS/FM
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RG 12.30 - La corrispondenza di Thomas Miglierina
RSI Info 16.01.2014, 13:12
May Chidiac
La giornalista libanese May Chidiac è scampata ad un attentato condotto contro di lei con un’autobomba nel settembre 2005 a Jounieh. A causa dell’esplosione ha perso un braccio e una gamba.
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RG 18.30 - May Chidiac al microfono i Tomas Miglierina
RSI Info 16.01.2014, 18:45
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