Poco più di un mese fa in Sudafrica è stata scoperta la variante Omicron del coronavirus, che in questo momento sta prendendo il sopravvento in Europa. Ma dopo un primo picco di contagi, la situazione nel Paese ora sembra sotto controllo, come testimonia Romeo Simoni, un ticinese di Bellinzona che da anni vive con la sua famiglia a Città del Capo.
"Qui l'impatto non è stato così serio come in Europa al momento. Oggi si stimano circa 7'200 casi di contagio, ma pochissimi sono ricoverati in ospedale", racconta ai microfoni della RSI, precisando che però in Sudafrica questo è il periodo estivo, per cui le persone passano molto tempo all'aperto.
Dopo la scoperta della variante non è stata presa nessuna precauzione straordinaria, riferisce Simoni: "Adesso qui siamo al livello 1, che è quello del mantenimento della mascherina quando si va nei negozi. E qui ci sono meno vaccinati rispetto ai Paesi europei e alla Svizzera perché l'accesso al vaccino non è così semplice", osserva.
Tuttavia, un effetto tangibile lo ha lasciato. "Di sicuro un brutto colpo lo ha ricevuto il turismo con il blocco dei voli. Tanti ristoranti hanno chiuso e non so se riapriranno. Adesso però i collegamenti sono stati riaperti, i viaggi stanno riprendendo e c'è un certo fermento. Speriamo che le cose vadano bene almeno per l'anno prossimo".
Intanto, proprio giovedì sera, le autorità del Paese hanno dichiarato che il picco di contagi della quarta ondata è ormai alle spalle e che le misure restrittive vengono allentate con effetto immediato.