L'Unione Europea imporrà l'utilizzo di un caricabatterie universale a filo per smartphone, tablet e altri dispositivi: l'adeguamento dovrà avvenire entro i prossimi due anni e mezzo. L'accordo sulla norma è stato trovato martedì tra Stati e eurodeputati, nonostante la forte opposizione di alcuni produttori, in particolare Apple.
"Con le nuove regole, i consumatori non avranno più bisogno di un dispositivo di ricarica e di un cavo diversi ogni volta che acquistano un nuovo dispositivo", spiega il Parlamento europeo in un comunicato stampa.
Entro l'autunno del 2024, i telefoni cellulari, i tablet, gli e-reader, le cuffie e gli auricolari, le fotocamere digitali, le console per videogiochi e gli altoparlanti portatili, se ricaricabili tramite cavo, "dovranno essere dotati di una porta USB Type-C, a prescindere dal produttore". Anche i computer portatili dovranno essere adattati entro 40 mesi dall'entrata in vigore del testo, cioè entro il 2026.
Il regolamento prevede inoltre che la velocità di ricarica sia armonizzata per i dispositivi che consentono la ricarica rapida, per evitare che sia ridotta quando viene effettuata con un dispositivo di una marca diversa.
Il testo rende anche possibile lo scorporo della vendita di dispositivi elettronici dai caricabatterie. Solo per questi ultimi, i consumatori europei spendono circa 2,4 miliardi di euro all'anno. Il risparmio stimato con l'introduzione delle vendite separate è di circa 250 milioni.
A questo si aggiunge la minore produzione di rifiuti elettronici: i caricabatterie inutilizzati, stimati in 11'000 tonnellate all'anno, potrebbero essere ridotti di quasi 1'000 tonnellate.
Oggi circolano fondamentalmente tre tipi di caricatori: il connettore Micro USB che da tempo equipaggia la maggior parte dei telefoni, il più recente USB-C, e il Lightning utilizzato da Apple.
L'azienda californiana, che sostiene che la sua tecnologia di ricarica Lightning è utilizzata da oltre un miliardo di dispositivi in tutto il mondo, aveva espresso la sua ferma opposizione al testo europeo, affermando che avrebbe "soffocato l'innovazione".
Svizzera pronta ad adottare il provvedimento
E il caricatore universale potrebbe diventare presto realtà anche in Svizzera. La legislazione elvetica è infatti in gran parte pronta ad adottare il provvedimento dell’UE non appena entrerà in vigore. Lo ha affermato l’Ufficio federale delle comunicazioni.