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In nove a processo per il naufragio che imbarazza la Grecia

Sono molti i punti oscuri della tragedia che vede alla sbarra i presunti scafisti del peschereccio carico di migranti affondato lo scorso giugno - Oltre 600 dispersi, 80 morti e 104 sopravvissuti

  • 21 maggio, 12:14
  • 21 maggio, 13:01

Radiogiornale delle 12.30 del 21.05.2024: da Atene, Elena Kaniadakis

RSI Info 21.05.2024, 13:01

  • Keystone
Di: AFP/RSI Info

Nove cittadini egiziani sono da martedì a processo a Kalamata (nel sud-ovest della Grecia) con l’accusa di essere coinvolti in uno dei peggiori naufragi di migranti mai avvenuti. Nella notte tra il 13 e il 14 giugno 2023 al largo delle coste greche l’Adriana, un peschereccio fatiscente e sovraccarico, colò a piccò. Pesantissimo il bilancio con 80 persone trovate morte e oltre 600 dispersi. I nove presunti scafisti sono accusati di “aver favorito l’ingresso illegale di migranti in Grecia” e di “omicidio colposo”.

Gli imputati, che devono anche rispondere di “appartenenza a un’organizzazione criminale”, si trovano in detenzione preventiva da 11 mesi e rischiano l’ergastolo.

Prima dell’apertura dell’udienza, una trentina di persone, tra attivisti contro il razzismo e militanti di sinistra, si è riunita davanti al tribunale, scandendo il grido: “Questo crimine non sarà dimenticato!”.

Uno di manifestanti, Panagiotis Merdikas, 45 anni, la cui maglietta era strappata, ha detto all’AFP che due persone sono state arrestate. “Stavamo tenendo una manifestazione in modo pacifico. Non volevamo andarcene e sono entrate in azione le forze antisommossa. Sono stati effettuati due arresti”, ha dichiarato l’uomo, anche se la polizia non ha fornito immediatamente alcuna informazione.

La zia di uno degli accusati, Dalia Abdel Megui, giunta dall’Italia, ha sostenuto l’innocenza del nipote. “È venuto in Europa per cercare un futuro migliore, tutto qui. Non è un criminale”, ha detto.

Sopravvissuti in 104 su oltre 750 imbarcati

Centoquattro migranti sono sopravvissuti all’incidente, avvenuto in acque internazionali a 47 miglia nautiche (87 km) al largo di Pylos (sud-ovest). L’imbarcazione era salpata dalla Libia ed era diretta in Italia. Sono stati ritrovati solo 82 corpi, anche se, secondo le Nazioni Unite, a bordo c’erano più di 750 persone, tra cui quasi 350 pakistani, secondo Islamabad.

I migranti scampati alla tragedia in mare riposano in un rifugio a Kalamata, in Grecia.JPG

I migranti scampati alla tragedia in mare riposano in un rifugio a Kalamata, in Grecia

  • Reuters

Per gli avvocati difensori, i nove egiziani, di età compresa tra i 21 e i 37 anni, erano solo “capri espiatori per coprire le responsabilità delle autorità portuali”. Contestano inoltre la competenza del tribunale greco a giudicare il caso, poiché il naufragio è avvenuto in acque internazionali.

Human Rights Watch (HRW) ha messo in guardia dal “rischio reale che questi nove sopravvissuti vengano giudicati colpevoli sulla base di prove incomplete e dubbie”, secondo le parole di Judith Sunderland, vicedirettore dell’ONG per l’Europa. Gli avvocati degli imputati hanno denunciato gravi vizi procedurali nell’indagine: i loro clienti sono stati arrestati appena 24 ore dopo essere sopravvissuti alla tragedia, sulla base di nove testimonianze.

Alcuni dei sopravvissuti hanno detto che “sotto la pressione della polizia greca, hanno dovuto indicare dei colpevoli sulla base di foto non molto chiare”, ha spiegato uno degli avvocati, Effie Doussi. “I nostri clienti erano ancora sotto shock. E all’improvviso sono stati arrestati senza capire perché!”.

Le associazioni di aiuto ai migranti e diversi media internazionali hanno puntato il dito contro la guardia costiera, che ha impiegato molto tempo per intervenire. Le autorità greche, sulla difensiva dopo questa tragedia, hanno insistito sul fatto che i migranti avevano rifiutato ogni aiuto.

Da parte loro, i sopravvissuti hanno affermato che la guardia costiera ha cercato di rimorchiare il peschereccio sovraccarico, causandone il capovolgimento. Il primo ministro Kyriakos Mitsotakis ha definito “molto ingiuste” le accuse rivolte alle autorità portuali. È in corso un’indagine da parte di un tribunale navale sulle eventuali responsabilità della guardia costiera, ma le richieste di accesso al fascicolo sono state tutte rifiutate, secondo gli avvocati degli imputati. A settembre, una cinquantina di sopravvissuti ha presentato una denuncia contro la guardia costiera.

Naufragio in Grecia, parla chi difende i sopravvissuti

Telegiornale 25.07.2023, 20:00

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