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India, giustiziati quattro stupratori

Gli uomini nel 2012 violentarono e uccisero una studentessa di 23 anni su un bus di Nuova Dehli

  • 20 marzo 2020, 15:26
  • 22 novembre, 19:42
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Alcuni manifestanti chiedono giustizia per le donne stuprate davanti alla prigione di Tihar nel 2012

  • Keystone
Di: RG/ANSA/PSo 

I quattro principali assalitori, che nel dicembre del 2012 stuprarono una studentessa 23enne su un bus di Nuova Dehli, sono stati giustiziati venerdì mattina. A seguito delle gravi ferite riportate, Jyoti Singh, conosciuta anche come “Nirbhaàya”, morì due settimane dopo, scatenando un’ondata di indignazione e proteste in tutta l’India che riecheggiarono in tutto il mondo.

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India impicca gli stupratori

Telegiornale 20.03.2020, 13:30

I responsabili, condannati a morte nel 2013, sono stati impiccati nella prigione di Tihar, nella capitale indiana, dopo avere esaurito tutti i mezzi legali per ricorrere contro la pena capitale.

Un quinto uomo che partecipò allo stupro venne trovato morto nella sua cella nel marzo del 2013, apparentemente suicida. Un altro, 17enne al tempo dei fatti, venne rilasciato nel 2015 dopo aver scontato tre anni di reclusione in un istituto penale per minorenni (il periodo di carcerazione massimo previsto in India per un minorenne).

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Nel Paese asiatico le denunce per stupro sono in costante aumento, parallelamente alle uccisioni di donne. Secondo i contrari alla pena di morte, si tratterebbe proprio della diretta conseguenza della sua severità, che spingerebbe gli stupratori ad uccidere le proprie vittime per evitare di essere denunciati e giustiziati.

Negli ultimi anni nulla sembra essere cambiato, oltre alla crudeltà delle violenze subite, le donne stuprate devono fare i conti con un Paese non ancora all’altezza di aiutarle e con lo stigma sociale, un fenomeno che colpisce particolarmente le campagne.

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