L’India ha deciso di combattere il fenomeno dell’alcol al volante e, per farlo, la Corte suprema ha emesso un divieto di vendita delle bevande alcoliche in tutti quei locali (bar, stazioni di servizio, hotel, …) posti in un raggio di 500 metri da una qualsiasi autostrada nazionale. A pochi giorni dall’introduzione i gerenti sono però insorti, il motivo: non si vende quasi più nulla.
Come riporta il Financial Times il divieto tocca da vicino anche le aziende produttrici di alcol, aeroporti e grandi hotel e resorts in località famose, in un paese che ha visto negli ultimi anni allentarsi il tabù sociale legato al consumo di alcolici.
Dilip Datwani, vice presidente della Federazione degli hotel e dei ristoranti, si è espresso duramente: “Siamo totalmente scioccati. Come possono, con un semplice colpo di penna, mandare in rovina così tante attività (stimate circa 100'000 quelle colpite, ndr) e far licenziare altrettante persone?”.
Ora da giorni la politica sta cercando di trovare una soluzione per rivedere il divieto, visto che anche l’industria turistica ha paventato un forte rischio per oltre un milione di posti di lavoro, nonostante la Corte lo abbia confermato.
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