Non è un bel momento per gli influencer italiani. Il “pandoro-Gate”, scandalo in cui Chiara Ferragni è indagata per truffa riguardo l’opaca gestione di una campagna di beneficenza, è solo il primo di una serie di casi che hanno gettato ombra sulla categoria. Come la scoperta della Guardia di Finanza di tre milioni di evasione fiscale e undici milioni di redditi non dichiarati da alcuni popolari influencer bolognesi. Si accende inoltre la discussione sui fake follower, i falsi utenti ideati per far salire le interazioni, il prestigio e il cachet degli influencer. Si tratta di bot (robot informatici) oppure persone in carne ed ossa, ragazzini o ragazzine reclutati principalmente in Bangladesh, India e Sud America. Un milione di fake follower si possono acquistare clandestinamente con meno di 3’000 dollari.
La influence economy permea la società e attrae i giovani che in essa intravedono possibilità espressive ed economiche. Tuttavia, la ricerca del successo facile può essere fuorviante. I social si saturano sempre di più e diventa difficile ottenere risultati.
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