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Intensi raid a Gaza, la tregua è già molto lontana

Israele sta allargando la sua manovra verso il sud della Striscia, secondo Hamas diverse centinaia di persone sono morte da venerdì - Per l’ONU “non c’è un posto sicuro a Gaza”

  • 3 dicembre 2023, 18:34
  • 3 dicembre 2023, 22:31
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Il fumo sopra il sud di Gaza dopo degli attacchi israeliani

  • Keystone
Di: AFP/ATS/RSI Info

Domenica Israele ha lanciato nuovi attacchi sulla Striscia di Gaza, aggravando il bilancio delle vittime palestinesi. Nel nord di Gaza, l’esercito israeliano ha effettuato dei raid aerei, seguiti dal fuoco dell’artiglieria. Impegnato in un’offensiva di terra dal 27 ottobre nell’area settentrionale, l’esercito ha anche intensificato la sua offensiva militare nel sud di Gaza, dove centinaia di migliaia di palestinesi sono stati sfollati.

Sabato Israele ha dichiarato di aver effettuato più di 400 attacchi su Gaza in quasi 48 ore, con la regione di Khan Yunis, nel sud, particolarmente bersagliata. Proprio in quest’area l’esercito di Tel Aviv pare intenzionato a estendere anche le sue attività di terra. Su X ha riferito di avere “eliminato cinque terroristi” e di aver preso di mira “tunnel terroristici, centri di comando e siti di stoccaggio di armi” appartenenti ad Hamas.

Ordini di evacuazione ai palestinesi

Secondo le Nazioni Unite, gli ordini di evacuazione dell’esercito ai palestinesi prima degli attacchi hanno colpito un quarto della Striscia di Gaza. Per l’ONG Norwegian Refugee Council, questi ordini, “senza garanzie di sicurezza o di ritorno”, “equivalgono a un trasferimento forzato di popolazione”.

Israele aveva giurato di distruggere Hamas dopo l’attacco del 7 ottobre, che ha causato 1’200 morti, la maggior parte dei quali civili, mentre circa 240 persone sono state rapite e portate a Gaza, secondo le autorità israeliane. Secondo il governo di Hamas, i bombardamenti di rappresaglia israeliani a Gaza hanno ucciso 15’523 persone, “il 70% delle quali donne e bambini”, dall’inizio della guerra. Un portavoce del governo di Hamas ha anche affermato che gli attacchi israeliani hanno ucciso 700 persone nelle ultime 24 ore nell’enclave. Una cifra che è impossibile da verificare in modo indipendente.

Il fuoco incrociato

Domenica Hamas e la Jihad islamica hanno annunciato nuovi attacchi missilistici contro Israele, come il giorno precedente. La maggior parte dei razzi è stata intercettata dal sistema di difesa aerea israeliano.

Le autorità israeliane hanno anche annunciato la morte di due soldati uccisi durante le operazioni di terra, portando a 398 il numero di soldati uccisi dal 7 ottobre.

“Estendendo le nostre operazioni militari, stiamo raggiungendo due obiettivi. In primo luogo, stiamo colpendo Hamas, eliminando più terroristi, comandanti e infrastrutture terroristiche (...) e stiamo creando le condizioni per costringere (Hamas) a pagare un prezzo pesante: il rilascio degli ostaggi”, ha dichiarato il ministro della Difesa Yoav Gallant.

Il Regno Unito ha annunciato l’intenzione di effettuare voli di sorveglianza su Israele e Gaza per aiutare a localizzare gli ostaggi, alcuni dei quali sono britannici.

Ostaggi, la testimonianza di Moshe Leimberg

Telegiornale 03.12.2023, 20:00

“Un prezzo che vale la pena pagare”

Secondo l’esercito israeliano, 137 ostaggi sono ancora nelle mani di Hamas o di gruppi affiliati, dopo il rilascio durante la tregua di un centinaio di ostaggi in cambio di 240 prigionieri palestinesi detenuti da Israele.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha assicurato sabato che la guerra continuerà. “Non c’è altro modo per vincere se non continuando la nostra campagna di terra”, ha dichiarato.

Di fronte a lui, il numero due dell’ufficio politico di Hamas, Saleh al-Arouri, ha dichiarato che “il prezzo da pagare per il rilascio dei prigionieri sionisti sarà il rilascio di tutti i nostri prigionieri, dopo un cessate il fuoco”.

Appello USA per la protezione dei civili

Senza mettere in discussione il diritto del suo alleato “a difendersi”, gli Stati Uniti hanno messo in guardia Israele dall’aumentare le vittime civili a Gaza. “Troppi palestinesi innocenti sono stati uccisi”, ha insistito la vicepresidente statunitense Kamala Harris da Dubai, allarmata dalle immagini “devastanti” provenienti da Gaza e invitando Israele a “fare di più per proteggere i civili innocenti”.

Tuttavia, il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ha dichiarato domenica che Israele sta “facendo sforzi” per ridurre al minimo le vittime civili a Gaza. “Non ci sono molti eserciti moderni che lo farebbero”, ha dichiarato alla ABC.

Le parti in guerra si accusano a vicenda per la fine della tregua. Benjamin Netanyahu ha accusato Hamas di aver “violato l’accordo” “lanciando razzi” verso Israele. Il movimento islamista, che ha rivendicato la responsabilità di un attentato a Gerusalemme che ha ucciso quattro israeliani, ha accusato Israele di aver imposto nuove condizioni per il rilascio degli ostaggi, compresi i soldati israeliani.

Affluiti nuovi aiuti umanitari

Nella Striscia di Gaza, la Mezzaluna Rossa palestinese ha ricevuto sabato i primi “camion di aiuti” da venerdì, attraverso il terminal egiziano di Rafah. Secondo le Nazioni Unite, 880 stranieri e persone con doppia nazionalità sono stati sfollati via Rafah in Egitto, insieme a 13 feriti.

I bisogni sono immensi nella Striscia di Gaza, che è sotto “assedio totale” da parte di Israele dal 9 ottobre, mentre 1,8 milioni di persone - su una popolazione di 2,4 milioni - sono state sfollate a causa della guerra, secondo le Nazioni Unite.

Evacuazione difficile nel sud di Gaza

Telegiornale 02.12.2023, 20:00

Il Commissario ONU per i diritti umani, Volker Turk, ha dichiarato che gli ordini di evacuazione dati da Israele ai significano che “centinaia di migliaia di persone sono confinate in aree sempre più piccole”. È preoccupato per la mancanza di acqua, cibo e assistenza sanitaria, soprattutto perché, secondo lui, “non c’è un posto sicuro a Gaza”.

Navi israeliane attaccate nel Mar Rosso

I ribelli Houthi dello Yemen alleati dell’Iran hanno rivendicato degli attacchi a due navi nel Mar Rosso, in risposta alla guerra a Gaza. Il gruppo ha parlato di un’operazione contro due navi “israeliane” colpite nello stretto di Bab al Mandab con un missile e un drone.

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