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Iran: arresti per le studentesse avvelenate

Oltre 100 persone sono finite in manette in tutto il paese. Sono accusate di avere legami con gruppi "ostili" - Confermata anche la condanna a morte di un attivista iraniano-svedese

  • 12 marzo 2023, 11:31
  • 20 novembre, 11:46
Una delle giovani iraniane finite in ospedale

Una delle giovani iraniane finite in ospedale

  • Reuters
Di: ats/joe.p./dielle 

L'Iran ha annunciato di avere arrestato oltre 100 persone in tutto il Paese per l' avvelenamento di migliaia di studentesse avvenuto in circostanze non chiare, accusando i presunti autori non identificati di avere legami con gruppi "ostili".

I primi avvelenamenti si sono riscontrati a Qom, una delle principali città sante iraniane

I primi avvelenamenti si sono riscontrati a Qom, una delle principali città sante iraniane

  • Reuters

Nei vari episodi, registrati a partire dalla fine di novembre, le studentesse hanno sofferto di svenimenti, nausea, senso di soffocamento e altri sintomi dopo aver riferito di odori "sgradevoli" nei locali della scuola, e alcune sono anche finite in ospedale.

Secondo degli attivisti, si tratta di una vendetta a causa della partecipazione di molte studentesse alle proteste anti governative iniziate in settembre dopo la morte di Mahsa Amini, la 22enne di origine curda che ha perso la vita dopo essere stata messa in custodia perché non portava il velo in modo corretto.

Un docente del seminario di Qom, città dove sono stati riportati i primi casi, ha sostenuto che un gruppo radicale religioso potrebbe essere responsabile delle intossicazioni perché si oppone all'istruzione per le studentesse.

03:48

Notiziario 11.00 del 12.03.2023

Notiziario 12.03.2023, 11:08

Gli esperti: "Teheran complice"

Secondo un'analisi fatta dall'agenzia di stampa statunitense specializzata nel Medio oriente "The Media Line" (Tml), con varie fonti interne all'Iran ed esperti iraniani, suggerisce che l'ondata di avvelenamenti sia stata compiuta, se non per conto del governo di Teheran, per lo meno con la sua complicità per distrarre l'opinione pubblica dalle proteste nelle piazze contro il regime, attribuendone la colpa a "un pugno di estremisti talebani" che le autorità possono combattere, "esonerando così il sistema islamico nel suo complesso".

Tml aggiunge che questa è una delle varie ipotesi sulle responsabilità degli avvelenamenti con la precauzione che la loro veridicità difficilmente può essere verificata in modo indipendente.

Confermata la condanna a morte di Habib Chaab

L'Autorità giudiziaria iraniana ha annunciato sempre domenica la conferma della condanna a morte di un dissidente iraniano-svedese, detenuto dal 2020 in Iran dove è stato condannato per "terrorismo", secondo l'agenzia di giustizia.

Capo del gruppo ASMLA (Movimento Arabo per la Liberazione di Ahvaz), considerato un movimento terroristico dalle autorità iraniane, Chaab è scomparso nell'ottobre 2020 dopo essersi recato a Istanbul ed è ricomparso un mese dopo sotto custodia in Iran.

Sotto processo dal gennaio 2022 per "terrorismo" e soprattutto per la propagazione della "corruzione sulla Terra", il 6 dicembre la magistratura ha annunciato la condanna a morte di quest'uomo cinquantenne, secondo i media. Nel novembre 2020, la televisione iraniana aveva trasmesso un video di Habib Chaab, in cui si accusava di un attacco mortale nel settembre 2018 a una parata militare ad Ahvaz, capitale della provincia del Khuzestan.

La Svezia, di cui è cittadino, si è attivata per offrirgli assistenza consolare, ma senza successo, poiché l'Iran non riconosce la doppia cittadinanza. Almeno 16 titolari di passaporti occidentali, tra cui sei cittadini francesi, sono detenuti in Iran. La maggior parte di loro ha una doppia cittadinanza, ma l'Iran non riconosce lo status di doppia cittadinanza ai suoi cittadini.

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