Manifestanti stuprate nelle strade, torturate e violentate nelle carceri dopo l'arresto. Sono le storie agghiaccianti riportate dalla CNN in un lungo reportage realizzato al confine tra l'Iran e l'Iraq e basato sulle testimonianze delle vittime, di medici e di alcuni video circolati sui social media. Secondo i reporter della all news USA ci sono stati diversi casi di violenza sessuale nei confronti di donne e, in un caso, di un ragazzo minorenne. In alcuni dei casi scoperti dalla CNN, l'aggressione è stata filmata e utilizzata per costringere le vittime al silenzio.
Tra le storie drammatiche c'è quella di Armita Abbasi, 20 anni, arrestata a metà ottobre nella sua città Karaj, appena fuori Teheran. Una volta iniziate le proteste ha cominciato a postare suoi suoi account social critiche al regime iraniano, senza nascondersi dietro l'anonimato.
La polizia l'ha accusata di essere una "leader delle proteste" e di aver in casa "10 molotov". Secondo le testimonianze dei medici dell'ospedale Imam Ali, dove la giovane è stata portata d'urgenza il 17 ottobre, Armita era stata "torturata e brutalmente stuprata". "Aveva la testa rasata e tremava, hanno riferito i medici che l'hanno soccorsa rivelando gli orrori delle violenze subite dalla giovane.
"Stava così male che abbiamo pensato avesse un tumore", ha raccontato uno dei dottori. La ragazza è ora detenuta nel famigerato carcere di Fardis, sempre nella sua città. La CNN non è riuscita a contattare né lei né la famiglia.
Iran, le proteste non si fermano
Telegiornale 19.11.2022, 21:00