La 16enne iraniana Armita Geravand, entrata in coma in circostanze controverse all’inizio di ottobre nella metropolitana di Teheran, è morta oggi sabato, ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale iraniana IRNA.
Secondo attivisti per i diritti umani e diverse ONG, la studentessa liceale era stata affrontata e picchiata in metropolitana da guardie della polizia morale perché non indossava il velo. I media statali hanno negato la violenza da parte della polizia morale e le autorità hanno affermato che l’adolescente aveva subito un “calo di pressione” e hanno pure negato qualsiasi “alterco verbale o fisico” tra lei “e i passeggeri o il personale della metropolitana”.

Iran, Armita non ce l'ha fatta
Telegiornale 28.10.2023, 12:42
Il regime di Teheran ha tentato con pressioni, arresti e censure di nascondere la verità sul caso della 16enne. La madre della giovane, Shahin Ahmadi, è stata fermata dopo avere contestato le forze di sicurezza che non le permettevano di entrare nell’ospedale Fajr, nella capitale iraniana, dove era ricoverata la figlia. La donna aveva protestato anche per non aver potuto controllare i filmati delle telecamere di sicurezza che hanno registrato il momento in cui la figlia è stata colpita, mentre gli attivisti avevano chiesto che venissero pubblicate le registrazioni per intero, sostenendo che quelle trasmesse dai media statali erano state in gran parte censurate.
Il caso arriva a poco più di un anno dalla morte in carcere, il 16 settembre 2022, di Mahsa Amini, la 22enne arrestata dalla polizia morale per aver presumibilmente violato le rigide regole di abbigliamento. La sua morte ha scatenato un vasto movimento di protesta nel Paese che ha provocato diverse centinaia di morti, tra cui membri delle forze di sicurezza e ha portato all’arresto di migliaia di persone.

Notiziario delle 10:00 del 28.10.2023
Notiziario 28.10.2023, 10:30
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