L'Iran non manderà i suoi cittadini al tradizionale pellegrinaggio a La Mecca, l'hajj, che si svolge in settembre. Lo ha annunciato il ministro della Cultura e della Guida islamica di Teheran, Ali Jannati, non celando le tensioni nei rapporti tra i due paesi, già contrapposti sia nelle crisi regionali sia nella politica petrolifera, dopo gli incidenti di inizio anno quando Riad aveva decapitato per motivi politici un eminente religioso sciita del Regno.
Secondo il ministro, i negoziati per trovare una soluzione in extremis "sono falliti a causa degli ostacoli posti dei sauditi", i quali "hanno ignorato i diritti degli iraniani a partecipare al pellegrinaggio".
Senza ambasciatori né voli diretti, il pellegrinaggio iraniano a La Mecca è apparso subito problematico. Riad chiedeva che i pellegrini iraniani ottenessero il visto in un paese terzo e viaggiassero su aerei sauditi. Negli ultimi giorni di negoziato, sembrava che uno spiraglio di accordo fosse stato trovato sui visti elettronici, ma non su altri punti tra cui quello della sicurezza.
ATS/sdr