L'Iran ha potenziato la sua produzione di uranio arricchito al 60%, che lo porta più vicino al livello del 90% giudicato sufficiente per produrre un'arma atomica. Lo ha reso noto martedì Rafael Grossi, direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA), mentre sono ancora bloccati i negoziati di Vienna per far ripartire l'accordo del 2015 che limita le attività della Repubblica islamica in campo atomico.
Grossi ha detto che l'Iran, nel suo impianto di Natanz, ha messo in attività una seconda cascata di centrifughe per l'innalzamento del livello di arricchimento, dopo avere avviato la prima lo scorso aprile.
Teheran a partire dal 2019 ha gradualmente aumentato le sue attività violando i limiti dell'accordo del 2015, dopo che, nel 2018, l'allora presidente USA Donald Trump aveva deciso di uscire dall'intesa.