Gli Stati Uniti vogliono continuare i negoziati sul nucleare, dopo le elezioni presidenziali iraniane: lo afferma il dipartimento di Stato americano. E secondo il New York Times l'accordo potrebbe arrivare nelle prossime sei settimane. Il quotidiano USA cita (anonimamente) alti consiglieri di Joe Biden, secondo cui questo periodo che precede l'insediamento del nuovo presidente ultraconservatore Ebrahim Raisi presenta una "finestra unica" per siglare l'intesa.
Le indicazioni provenienti dai negoziati, scrive il quotidiano, sono che la decisione finale potrebbe arrivare nelle prossime settimane, prima dell'inaugurazione di Raisi e con il vecchio Governo - in qualche misura più moderato - ancora in carica.
Questo significa, spiega il Nyt, che i moderati iraniani finiranno col prendere la colpa per aver capitolato di fronte all'Occidente e saranno i più danneggiati dalla rabbia popolare se la revoca delle sanzioni non rilancerà l'economia. Ma se l'accordo funzionasse, il nuovo Governo conservatore sotto Raisi potrebbe intitolarsi la ripresa economica e sostenere che ci voleva un Governo nazionalista per fronteggiare gli USA.
Ma, secondo fonti vicine ai negoziati, ci sono ancora due grossi ostacoli che rischiano di far deragliare l'intesa. Teheran chiede un impegno scritto che nessun futuro Governo possa stracciare l'accordo, come ha fatto Trump.
L'accordo tuttavia non è un trattato perché Biden, come Obama, non può contare sui due terzi del Senato per l'approvazione. Il presidente americano, dal canto suo, vuole che l'Iran si impegni per iscritto a ritornare al tavolo appena il vecchio accordo è ripristinato e cominci a discutere le condizioni di una intesa "più forte e duratura": Teheran però non sembra disponibile a fare concessioni sostanziali.