L'Iran premia la politica di apertura del presidente Hassan Rohani e i riformisti stravincono a Teheran, dove la "lista della speranza" tutti e 30 i seggi messi a disposizione per il collegio della capitale iraniana.
Il capolista riformista Mohammad Reza Aref guida l'arrembaggio, seguito per numero di preferenze dall'alleato moderato Ali Motahhari. Anche nelle altre città, da cui giungono per ora solo notizie ufficiose, i sostenitori di Rohani starebbero conquistando oltre il 40% dei seggi. Ovunque i conservatori arretrano, mentre si sta affermando anche un buon numero di candidati indipendenti.
Cambiano dunque volto il nuovo parlamento, il decimo Majlis della Repubblica islamica, e la nuova Assemblea degli esperti che dovrà nominare la prossima Guida suprema. Rohani insomma vince la sua sfida contro i conservatori isolazionisti, che detenevano una strabordante maggioranza nel nono Majlis e che gli hanno messo i bastoni tra le ruote durante tutto il negoziato sull'accordo per la revisione del programma nucleare iraniano e sui nuovi rapporti con l'Occidente.
Ancora non è chiaro tuttavia chi avrà il 50% + 1 dei 290 seggi parlamentari. Molto resta ancora nella nebbia, perché i dati ufficiali arrivano con il contagocce e per avere un quadro definitivo, ha avvertito il ministero degli Interni, bisognerà aspettare fino a martedì prossimo.
Ma pur se i dati sono parziali, l'indicazione politica è che il Paese e, sopratutto la sua capitale, con i suoi 12 milioni di residenti e 5 milioni di pendolari, chiedono una linea di cambiamento e di riforme. Anche nell'Assemblea degli esperti, organismo religioso di 88 membri in carica per otto anni, i riformisti, pur non ottenendo la maggioranza, hanno umiliato gli ultra-conservatori.
ansa/joe.p.
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