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Israele, la violenza dilaga

Dieci morti e oltre 150 feriti in Cisgiordania mentre continuano bombardamenti e lanci di razzi e le rivolte nelle città israeliane

  • 14 maggio 2021, 21:58
  • 20 novembre, 20:25
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Militari e manifestanti in Cisgiordania

  • Keystone
Di: RG/Reuters/AFP/sf 

Si è aperto un terzo fronte nelle violenze che vedono da giorni opposti israeliani e palestinesi. Venerdì delle manifestazioni in Cisgiordania sono degenerate in duro scontro con l’esercito israeliano in cui sono rimasti uccisi dieci palestinesi e oltre 150 sono stati feriti.

Sono intanto proseguite le rivolte della popolazione araba nelle città israeliane, e oltre mille agenti di frontiera sono stati schierati in sostegno alle polizie cittadine.

Non si fermano neanche i bombardamenti sulla Striscia di Gaza e il lancio di razzi. Dall’inizio della settimana i palestinesi hanno lanciato più di 1'800 missili. Buona parte sono stati intercettati dal sistema di difesa e in campo israeliano si contano nove morti e centinaia di feriti. I raid aerei e i bombardamenti di artiglieria hanno causato almeno 122 morti e migliaia di feriti tra i palestinesi.

03:04

RG 18.30 del 14.05.2021: l'intervista di Gabriele Fontana al dottor Gino Roberto Manciati, responsabile medico a Gaza di MSF

RSI Info 14.05.2021, 21:47

  • Reuters

Una situazione che rischia di portare al collasso gli ospedali della Striscia, come testimonia il dottor Gino Roberto Manciati, responsabile medico locale dell'ONG Medici senza frontiere. L’accesso a risorse mediche, già difficile è ormai impossibile, mentre sono centinaia le persone da curare ogni giorno solo nel suo ospedale. Il dottore sottolinea che i bombardamenti israeliani sono molto precisi ma gli ordigni usati sono molto potenti e colpiscono anche chi è vicino all’obbiettivo, distruggendo molte case.

RG 18.30 del 14.05.2021: la corrispondenza di Michele Giorgio da Gerusalemme

Il conflitto ha anche rimescolato le carte in campo politico: il tentativo di formare una coalizione di Governo da parte di Yair Lapid, capo del principale partito di opposizione, è infatti fallito dopo il passo indietro del nazionalista religioso Naftali Bennett, leader di Yamina, che si era rifiutato di allearsi con Netanyahu. Bennet si è detto disposto a riaprire le discussioni con il premier uscente per formare un Governo che “dovrà garantire la sicurezza del Paese da pericoli interni ed esterni”. I 7 deputati di Yamina non bastano però a Netanyahu per assicurarsi una maggioranza in Parlamento e nuove elezioni sembrano più probabili.

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Israele e territori palestinesi, ancora scontri

Telegiornale 14.05.2021, 22:00

02:47

Il commento di Giuseppe Dentice

Telegiornale 14.05.2021, 22:00

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