Sono ore di grande fibrillazione in Italia nell’ottica della formazione di un nuovo Governo. Il vertice del Partito democratico (PD) si è riunito in mattinata per valutare gli sviluppi dell’incontro di lunedì sera con gli esponenti di riferimento del Movimento 5 Stelle (M5S), con i quali era previsto un ulteriore meeting in tarda mattinata, poi annullato.
Al centro dei colloqui vi è l’ex premier Giuseppe Conte, imposto dai 5 Stelle ma difficile da digerire dalla maggior parte dei dirigenti PD. "Se non dicono sì a Conte è inutile vedersi, sono stanco dei giochini", avrebbe del resto affermato l'ex vicepremier e capo politico del movimento Luigi Di Maio lunedì sera dopo l'incontro con la delegazione PD. Conte nel pomeriggio ha ricevuto pure l'endorsement del presidente USA Donald Trump.
Il diktat dei “pentastellati” su Conte è del resto fonte di feroci critiche da parte di personalità di spicco tra i democratici, come l’ex ministro Carlo Calenda che sui social ha bocciato la tattica a suo avviso arrendevole dei dirigenti PD nei riguardi del Movimento, dichiarando: “Lo spettacolo è indecoroso. Oggi iniziano e noi stiamo prendendo da giorni schiaffi da Di Maio e soci. C'è un democratico rimasto che si ribelli ai diktat su Conte e a un negoziato che non ha toccato un tema vero (Ilva, Alitalia, TAP, TAV, RDC, Quota 100)?”
Intanto in giornata il presidente della Repubblica Sergio Mattarella avrà colloqui con il presidente emerito Giorgio Napolitano (al telefono, nel suo caso) e subito dopo con i presidenti di Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e Camera, Roberto Fico.